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oggi

CRISI della BORSA

2009 dal 5 al 12 Aprile

8a SETTIMANA MONDIALE della Diffusione in Rete Internet nel MONDO de

" i Quattro VANGELI " della CHIESA CATTOLICA , Matteo, Marco, Luca, Giovanni, testi a lettura affiancata scarica i file cliccando sopra

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Il NOSTRO PENSIERO

 

" NO ALL'AIUTO INDISCRIMINATO ALLE BANCHE,

SI all'AIUTO FINALIZZATO alla DIFESA dei FINANZIAMENTI ed INVESTIMENTI delle AZIENDE,

SI alla DIFESA dei RISPARMI dei LAVORATORI, delle PENSIONI ! "

La crisi della BORSA e delle BANCHE è PEGGIORE di quella del 1929, perché oggi investe l'ECONOMIA delle BORSA, delle BANCHE, delle Finanziarie.

Cominciata con la crisi dovuta al costo del petrolio, il conseguente aumento dei cereali, l'incremento dei costi di tutti i prodotti agro-alimentari, la stagnazione economica e recessione, è continuata con la perdita dei posti di lavoro, l'aumento dei tassi di interesse, la successiva crisi dei mutui non rimborsati, infine accentuata dalla Speculazione in tutti i passaggi sopra detti, con l'aggravante che oggi la speculazione avviene in tempo reale nell'economia Globalizzata. Al contrario delle difese che sono attuate stato per stato non in tempo reale ma con tempistica propria della burocrazia.

Di fronte a questa sfida planetaria "l'EUROPA FEDERALE" non è capace di adottare linee di difesa comuni in tempo reale, ma da solo delle indicazioni generiche di cooperazione intergovaernativa.

In questo modo si rischia moltissimo nonostante una Banca Europea ed un Euro, moneta Forte a livello Globale.

Noi non condividiamo la scelta della difesa a spada tratta ed indiscriminata della Banche, che sono in prima persona responsabili della crisi, non avendo mai discriminato i giusti investimenti rispetto a quelli speculativi.

Ne è testimonianza la crisi della PARMALAT, per la quale sono stati fatti finanziamenti anche in assenza di coperture valide, investimenti speculativi, sono stati forviati i piccoli investitori con false prospettive di guadagni facili, e nel momento della crisi tutto è stato scaricato sulle spalle degli ignari investitori.

Noi non siamo fra quelli che scaricano la colpa sulle spalle del solo povero Callisto Tanzi, pur avendo riserve su suoi investimenti, ma non dimentichiamo affatto il Colosso Mondiale che Tanzi ha fatto della PARMALAT, nonostante fosse da oltre 20 anni in crisi, visto che la PARMALAT lo era già nel 1987, e visto che la PARMALAT contina ad essere ancora oggi una Società Formidabile, grazie alla professionalità di Dirigenti, Tecnici e Lavoratori.

In questa Crisi Mondiale dobbiamo garantire che i debiti delle BANCHE non facciano tracollare le Aziende che con esse lavorano con il Capitale, Finanziamenti, C.C., Debiti, Utili.

Vanno difese le aziende, eventualmente lasciando al giusto destino le Banche speculatrici, facendo confluire i conti economici delle Aziende in Banche Sane o nella Banca d'Italia.

Parimenti va fatto per i risparmi dei lavoratori, pensionati, aziende, famiglie, coloro che hanno investito comprando la loro prima casa, impedendo al sitema di fagocitare i salari, le pensioni, i mutui con l'inflazione La lira in un secolo è passata dall'equivalenza al Dollaro nel 1900 a 1 dollaro=1927 Lire nel momento dell'adozione dell'Euro. Per un secolo l'inflazione ha falcidiato l'economia e la ricchezza che gli italiani producevano.

Oggi 1 Euro vale 1,36 Dollari.

Dobbiamo difendere l'Euro per salvare il ns. lavoro, le aziende, i salari, le pensioni.

E' da masochisti lamentarsi dell'Euro forte. Io non ho mai sentito in 60 anni un Presidente Americano lamentarsi del Dollaro Forte!

Per. Ind. Giacomo Dalessandro

 
     

 

CORRIERE della SERA

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2008-10-08

Palazzo Chigi vara il decreto legge. Tremonti: pronti ad aiutare istituti in difficoltà

Crisi, dal governo fondo da 20 miliardi

Il premier: nessuna banca italiana fallirà

Al ministero i vertici di Bankitalia, Mediobanca, Abi e Confindustria. Veltroni: "Pronti a un confronto""

Il premier, Silvio Berlusconi (Ansa)

Il premier, Silvio Berlusconi (Ansa)

ROMA - Il governo stringe sulle misure per fronteggiare la crisi dei mercati. Il Consiglio dei ministri, riunitosi mercoledì sera a Palazzo Chigi per l'esame del decreto legge su "misure urgenti per garantire la stabilità delle banche e del risparmio", ha deciso di mettere a disposizione del sistema bancario un fondo di 20 miliardi di euro per fronteggiare la crisi finanziaria. Subito dopo Berlusconi e Tremonti hanno incontrato brevemente la stampa, spiegando che le banche italiane hanno sufficiente liquidità. Tanto che Berlusconi si è sentito di promettere: "Nessuna bancha italiana fallirà". Giovedì mattina alle 8.30 il ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, riferirà alla Camera sulla situazione.

L'APPELLO AGLI ITALIANI - "Voglio dire agli italiani che devono stare sereni" ha detto ancora il capo del governo. Per Berlusconi il sistema italiano ha "delle garanzie, e a queste garanzie si aggiunge la garanzia del Tesoro, dello Stato". E ha concluso dicendo agli italiani: "Non ritirate i vostri depositi e non mettete sotto il materasso i soldi". "Noi non siamo nella situazione degli altri paesi - ha detto ancora Berlusconi -. La crisi si è sviluppata negli Stati Uniti e soprattutto nei paesi nord europei. L'intervento di nazionalizzazione seguito dalla Gran Bretagna, ma anche dalla Francia e dal Belgio, è molto diverso dal nostro". "Eventuali ricapitalizzazioni di banche italiane - ha spiegato ancora il premier - avverranno, se necessario, con l'intervento del Tesoro. Ma con azioni privilegiate, senza diritto di voto".

Giulio Tremonti (Lapresse)

Giulio Tremonti (Lapresse)

TREMONTI: "NESSUNO FALLISCE" - "Noi impediremo che una banca, una sola, fallisca - ha poi puntualizzato il ministro Tremonti -. Se dietro una banca c'è lo Stato la banca non fallisce. Le banche si salvano da sole, ma consentiremo che siano forti". Tremonti ha però precisato che il governo "non ha interesse a entrare nel capitale delle banche, ma se la Banca d'Italia o le banche stesse registreranno una capitalizzazione insufficiente, quel capitale lo metterà lo Stato". Questa partecipazione pubblica sarà però "sterile ai fini del potere", senza diritto di voto. L'apporto di capitale - ha detto ancora Tremonti - sarà "tempestivo e neutrale". Il ministro ha poi risposto con una battuta alla domanda di un cronista rassicurando anche sul futuro delle Poste: "Non crolleranno mai, i governi passano ma le Poste restano sempre".

LA POSIZIONE DI BANKITALIA - Agli interventi per fronteggiare la crisi previsti dal decreto varato oggi dal Cdm, si affiancherà - ha annunciato nella stessa occasione il governatore della Banca d'Italia, Mario Draghi - "una misura di Bankitalia che renderà più facile per le imprese e per le banche dare dei collaterali, delle garanzie a fronte di finanziamenti che Bankitalia farà alle stesse banche".

GIORNATA DI CONFRONTI - Ma già in giornata, dopo un colloquio telefonico tra il premier Berlusconi e l'omologo inglese Brown, Tremonti si era detto d'accordo con le misure prese da Londra. "Il ministro dell'Economia e delle finanze italiano condivide le misure preannunciate dal governo inglese per assicurare la stabilità delle istituzioni finanziarie - si legge in una nota -. Queste misure sono in linea con quanto stabilito dai capi di Stato e di governo dell'Unione europea nella riunione del 6 ottobre e con quanto successivamente precisato dai ministri economici e finanziari nel consiglio Ecofin del 7 ottobre". Per suo conto, "il governo italiano si impegna ad adottare tutte le misure necessarie per stabilizzare il sistema finanziario e per tutelare il risparmio". La dichiarazione è arrivata al termine del vertice fra Tremonti, Bankitalia, Abi, Mediobanca e Confindustria. "È stato analizzato il sistema di finanziamento dalle banche all'economia" si legge in una nota del ministero. Nel corso del vertice è stato anche illustrato a grandi linee il provvedimento di cui discuterà il CdM straordinario.

I PROVVEDIMENTI - "A seguito della riunione Ecofin di lunedì e martedì e in coordinamento con altri governi europei, il Consiglio dei ministri adotterà i provvedimenti necessari per garantire la stabilità delle banche e del risparmio" si legge in una nota della presidenza del Consiglio dei ministri, emanato poche ore prima della decisione di Bce e Fed di tagliare i tassi di mezzo punto.

GARANZIA DEPOSITI - Tra le misure che il governo sta mettendo a punto c'è la garanzia dello Stato sui depositi bancari fino a 100mila euro. Si tratta, in pratica, della ratifica di quanto deciso dall'Ecofin, con l'aumento delle garanzie pubbliche sui depositi ad almeno 50 mila euro. Attualmente in Italia i depositi sono garantiti fino a 103mila euro dal fondo interbancario, che è privato e alimentato dagli istituti di credito. L'istituzione del fondo ha anche l'obiettivo di dare segnali di tranquillità al mercato ed è in linea con la maggiore flessibilità decisa in Europa nell'applicazione delle regole sugli aiuti di Stato.

BERLUSCONI-TREMONTI - La decisione di convocare il CdM è stata presa dal premier Silvio Berlusconi in un incontro avuto stamane a palazzo Grazioli con il ministro dell’Economia Giulio Tremonti. Il faccia a faccia tra i due è terminato poco prima di mezzogiorno. Tremonti ha lasciato via del Plebiscito senza fare dichiarazioni. All'incontro era presente anche il ministro degli Esteri Franco Frattini, che uscendo ha detto: "Confermo che l’Italia è in una situazione di solidità". "Si deve andare verso un raccordo continuo e verso misure condivise" ha sottolineato il responsabile della Farnesina, dicendo che il taglio dei tassi di interesse è "un gran buon segno ed è davvero quello che ci voleva" e spiegando che il CdM prenderà provvedimenti "di ordine generale". L'Italia - ha aggiunto - non è contraria all’ipotesi di un G8 per affrontare la crisi dei mercati, ma ha indicato in un mese il tempo necessario per organizzare un evento del genere. Frattini ha poi riferito che il premier Berlusconi ha avuto un colloquio telefonico con l'omologo britannico Gordon Brown, che ha illustrato le misure prese da Londra per affrontare la crisi dei mutui.

VELTRONI - La difficile situazione economica richiede anche un'unità di intenti. Per questo, Walter Veltroni ribadisce "la piena disponibilità del Pd di contribuire in un momento così drammatico per uscire positivamente dalla crisi. Siamo una grande forza nazionale che ha a cuore l'interesse del Paese anche sopra i propri interessi". "Ssarebbe giusto - prosegue il segretario Pd - che in Parlamento si crei un rapporto tra governo e opposizione, che non può non esserci in un momento così difficile". Inoltre, prosegue Veltroni, "in questa crisi bisogna salvaguardare in primo luogo le piccole e medie imprese e i risparmiatori. Ritengo che vada subito convocato a Palazzo Chigi n tavolo con le parti sociali, le forze del lavoro e imprenditoriali, e se si ritiene opportuno le forze parlamentari".

D'ALEMA: TASK FORCE - "Di fronte a una crisi senza precedenti, non si vedono per ora misure efficaci e incisive da parte del governo e c'è un'evidente debolezza dei governi europei e italiani che richiederebbe un'iniziativa simile a quella che Bush, in mezzo a una campagna elettorale, ha preso con i due candidati per il piano Paulson". Così Massimo D'Alema rilancia come "giusta e dettata dal buon senso" la proposta di Pierluigi Bersani di formare un gabinetto di crisi tra governo e opposizioni per affrontare la crisi finanziaria. Per D'Alema "è evidente che un momento drammatico come questo dove la crisi comincia a mordere l'economia reale richiederebbe consultazioni mentre sembra che il presidente del Consiglio se ne freghi, secondo lo stile del nostro governo".

ITALIA DEI VALORI - E dopo il Pd, anche l’Italia dei Valori apre alla possibilità di una collaborazione con il governo per fare fronte alla crisi dei mercati. "Siamo intenzionati e disponibili a lavorare per arginare la crisi che riguarda tutto il Paese, non una sua parte - spiega il capogruppo alla Camera Massimo Donadi -. Ovviamente dovremo valutare il contenuto dei provvedimenti, ma siamo assolutamente disponibili a lavorare con la maggioranza. Di fronte alla grave crisi il Paese deve essere tutto unito". "Aiutiamo il governo Berlusconi a limitare i danni della crisi economica internazionale - ha detto il leader del partito, Antonio Di Pietro -. Bisogna dire basta alla finanza creativa e all'economia dei furbetti del quartierino. Il rapporto tra banche e produzione in Italia è ancora basato sull'economia reale, a differenza di quanto avviene negli Usa". Alle 16.30 è convocata una riunione straordinaria del governo ombra del Pd sulla crisi finanziaria.

08 ottobre 2008

 

 

Nonostante il taglio del costo del denaro, i mercati vanno tutti giù: Milano a -5,72%, Unicredit affonda: -12,58% Paulson: Usa, attesi altri crac. In Europa bruciati 340 miliardi. Wall Street chiude in ribasso: DJ -2,22% Il Tg economia Il Tg economia

L'Fmi: "In Italia due anni di recessione" La Bce a 3,75%

Il punto G.Ferrari Indici Vignette FacceDizionario

Riduzione globale di 50 punti base: la Bce lo porta al 3,75% e la Fed all'1,50%

Tutte le banche centrali tagliano i tassi

Paulson: "Negli Usa attesi altri crac"

Brown: "Verso un vertice dei leader mondiali". Il segretario al Tesoro: "Le turbolenze non finiranno presto"

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NOTIZIE CORRELATE

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Ue: no al fondo anticrisi. Si muove la Bce. Taglio tassi, la Fed apre. Bush pensa al G8 (7 ottobre 2008)

(Afp)

(Afp)

MILANO - Il segnale è arrivato: tutte le banche centrali "con un'azione congiunta senza precedenti" hanno tagliato i tassi dello 0,50% e, probabilmente martedì, ci sarà un vertice dei leader mondiali sui problemi finanziari. La Banca centrale europea (Bce) ha portato i tassi al 3,75%, quella statunitense (Federal Reserve) all'1,50%, la Banca d'Inghilterra al 4,5%. La stessa mossa è stata adottata anche dalle banche centrali di Svezia, Canada, Svizzera e Cina (0,27% per Pechino). In una nota congiunta gli istituti centrali sottolineano che la mossa congiunta è "senza precedenti". Ha fatto eccezione il Giappone: l'istituto bancario di Tokyo ha emesso un comunicato di sostegno all'iniziativa, ma ha ricordato che il proprio tasso di sconto è già dello 0,50%. La Banca del Kuwait ha tagliato addirittura 125 punti e ha portato il tasso al 4,50%. Immediato il rimbalzo delle Borse mondiali, che poi però si sono di nuovo appesantite finendo per chiudere ancora in rosso.

BANCHE INGLESI - "Il sistema finanziario mondiale ha smesso di funzionare e l'Inghilterra non deve limitarsi a immettere liquidità e rilevare gli asset bancari", ha spiegato il premier Gordon Brown, il quale ha poi annunciato che probabilmente martedì prossimo ci sarà un vertice dei leader mondiali sull'attuale tempesta finanziaria globale. "Serviva un grande piano e questo servirà ad assicurare la buona salute delle banche nel lungo termine", ha aggiunto Brown. In mattinata il governo britannico era entrato nel capitale delle otto banche più importanti del Regno Unito con un piano di ricapitalizzazione di 50 miliardi di sterline (65 miliardi di euro), in pratica seminazionalizzando il sistema bancario. È una delle misure contenute nel piano anticrisi annunciato dal ministro delle Finanze britannico Alistair Darling. I gruppi che rispondono ai requisiti individuati dal Tesoro sono Abbey, Barclays, Hbos, Hsbc, Lloyds Tsb, Royal Bank of Scotland, Standard Chartered e Nationwide Building Society, che si sono impegnati a loro volta ad aumentare il capitale di 25 miliardi di sterline. Con tale iniziativa, ha assicurato Darling, gli interessi dei contribuenti sono protetti. Inoltre la Banca d'Inghilterra ha reso disponibile per il sistema bancario liquidità per almeno 200 miliardi di sterline, pari a circa 257 miliardi di euro.

PAULSON - La crisi, però, non è affatto passata. Anzi. A confermarlo sono arrivate le dichiarazioni di Henry Paulson. "Le turbolenze sui mercati finanziari non finiranno presto - ha spiegato il segretario al Tesoro americano - malgrado il piano di salvataggio sono attesi altri fallimenti di istituzioni finanziarie negli Stati Uniti". Paulson, approvando il taglio dei tassi deciso dalle banche centrali, chiede un meeting del G20 e ritiene che i governi debbano continuare a garantire la liquidità anche per "proteggere i risparmi dei cittadini".

08 ottobre 2008

 

 

 

2008-10-07

Fmi: la crisi costerà 1.400 miliardi di dollari. il presidente americano chiama i grandi

Ue: no al fondo anticrisi. Si muove la Bce

Taglio tassi, la Fed apre. Bush pensa al G8

L'Ecofin: depositi garantiti fino a 50 mila euro. Londra annuncia mercoledì alle 8 piano salvataggio banche

LUSSEMBURGO - Il Fondo monetario internazionale ha tracciato un quadro a tinte fosche della crisi parlando di un "terremoto senza precedenti" che costerà 1.400 miliardi di dollari. Negli Stati Uniti la Fed, attraverso il presidente Ben Bernanke, si è detta "pronta a valutare se l'attuale orientamento di politica monetaria può essere considerato ancora appropriato", aprendo di fatto la strada a un nuovo taglio dei tassi ma al quale Wall Street non crede cedendo oltre il 5%. Si è mosso anche il presidente americano George W. Bush, che ha chiamato Berlusconi, Sarkozy e Brown e si è detto disponibile a un vertice dei Paesi industrializzati sulla crisi. È stato poi lo stesso Berlusconi, in serata, a ipotizzarlo: "Ne ho parlato con Bush e non ci sono motivi per escluderlo". "Oggi ho parlato con anche Putin e altri leader della crisi finanziaria internazionale - ha aggiunto -. Stiamo tutti guardando e tutti devono essere presenti per evitare il panico".

ECOFIN - L'Ecofin ha bocciato l'idea di istituire un fondo Ue per salvare le banche, sostenuta da Francia, Italia e Olanda. Ma i 27 ministri delle Finanze europei riuniti in Lussemburgo hanno raggiunto un accordo per innalzare da 20 mila ad almeno 50 mila euro la soglia minima di garanzia dei depositi bancari in caso di fallimento di istituti di credito europei. In molti Paesi, però, la soglia prevista sarà di 100 mila euro. "Conoscendo un po' l'Europa, questo è il massimo possibile che poteva fare", ha commentato il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, al termine dell'Ecofin.

BROWN - Il ministro delle Finanze britannico Alistair Darling si prepara ad annunciare mercoledì mattina prima dell'apertura delle Borse (alle 8 ora italiana) un piano "globale" per il salvataggio delle banche del Regno Unito. Il primo ministro Gordon Brown ha convocato a Downing Street nel tardo pomeriggio Darling e il capo della Banca d'Inghilterra proprio per il varo del piano di stabilizzazione. Lo Stato dovrebbe iniettare sostanziose dosi di liquidità nelle banche tramite l'acquisizioni di partecipazioni azionarie. Darling non ha fornito ulteriori dettagli sul piano, dicendo solo che è stato elaborato per avere effetti "a lungo termine. La Banca d'Inghilterra ha iniettato consistenti somme di denaro sui mercati ed è pronta a fare di più quando richiesto". Secondo alcune fonti non è escluso che lo Stato acquisisca importanti partecipazioni azionarie nelle banche in difficoltà, semi-nazionalizzandole di fatto.

TRICHET - Il presidente della Bce, Jean-Claude Trichet, ha ribadito la necessità di azioni coordinate a livello internazionale e il bisogno di maggiore trasparenza sui mercati e ha sottolineato che "i rischi della crisi sono stati sottovalutati a livello di economia internazionale". Il numero uno della Bce ha anche ripetuto che il ruolo della Banca centrale europea, la cui cooperazione con la Fed è molto intensa, è di garantire liquidità al sistema e non può intervenire in caso di problemi di solvibilità.

FED - E la crisi economica e finanziaria potrebbe spingere la Federal Reserve - la Banca centrale americana - a operare un ulteriore taglio dei tassi d’interesse nella prossima riunione del 28 e 29 ottobre. Il presidente Ben Bernanke ha infatti detto che la Fed "deve considerare" se la sua attuale posizione di mantenere i tassi d’interesse invariati "resti appropriata" alla luce della peggior crisi finanziaria dai tempi della Grande Depressione. Tra l'altro la crisi finanziaria sta mettendo a rischio le pensioni americane. Secondo le ultime analisi, i contributi accantonati dai lavoratori per la pensione hanno subito negli ultimi quindici mesi una riduzione di valore di oltre 2 mila miliardi di dollari. È quanto emerge dal rapporto alla Camera da un analista di alto profilo del Congresso Usa

FMI - Intanto il Fondo monetario internazionale scrive che alla fine di settembre le svalutazioni hanno raggiunto quota 760 miliardi di dollari, di cui 580 miliardi a carico di banche. Secondo l'Fmi finora sono emerse soltanto il 55% delle perdite potenziali conosciute: se il "terremoto dovesse peggiorare le svalutazioni potrebbero aumentare di altri 80 miliardi".

ISRAELE ABBASSA TASSI - La Banca centrale di Israele ha abbassato i tassi portandoli al 3,75% dal 4,25%.

07 ottobre 2008

 

Wall Street, nuovo tonfo (-5,11%)

In Europa: Milano -0,91%, Francoforte -,12%. In rialzo Parigi +0,55% e Londra +0,16%

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Le malattie di Wall Street di A. Ronchey

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Il costo di un'Europa che si muove senza unità di B.Emmot

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NEW YORK - Wall Street non crede più alle promesse del presidente della Federal Reserve, Ben Bernanke, tra le quali il taglio dei tassi. La Borsa newyorkese era anzi partita in positivo, ma dopo l'intervento della capo della Fed ha iniziato a perdere fino a chiudere con -5,11% per il Dow Jones a 9.447,11 punti (lasciandone sul campo 508,39) e -5,80% per il Nasdaq.

EUROPA - Dopo il lunedì nero sulle Borse di tutto il mondo, i mercati europei avevano invece vissuto una giornata in altalena. Le Borse del Vecchio continente avevano infatti aperto in deciso rialzo, ma dopo un'ora gli indici avevano iniziato a girare in negativo. Verso metà seduta, le piazze europee erano però tornate in positivo, per poi però sparpagliarsi, con alcune che chiudevano in rialzo e altre al ribasso. A condizionare favorevolmente gli investitori europei era stata invece anche la mossa della Fed che ha deciso di aiutare le imprese nelle loro attività di finanziamento sui mercati monetari. La banca centrale americana punta in particolare sulla creazione di una società ad hoc preposta all’acquisto dei commercial paper, strumenti finanziari di breve termine attivi sui mercati monetari. Alla fine però Piazza Affari ha chiuso cedendo lo 0,91%. Male anche Francoforte che ha ceduto l'1,12%. Bene invece Parigi che ha guadagnato lo 0,55%, mentre Londra è avanzata dello 0,35%.

LA BORSA DI MILANO - A Piazza Affari è stata una giornata molto volatile, con il listino che dopo il rialzo iniziale (+2,1% il massimo) ha perso rapidamente terreno finendo per cedere fino all'1,9%. Poi Il Mibtel ritornava in positivo, per girare successivamente ancora in negativo. Scambi stabili, a 4,3 miliardi di euro. Il nervosismo è stato ancora elevatissimo, gli operatori erano preda dell'incertezza e quasi tutti i titoli hanno registrato pronunciate oscillazioni. Solo il comparto energia ha tenuto bene per tutta la giornata, con Eni ed Enel in evidenza; deboli i bancari alla luce delle difficoltà dei titoli del settore sulle borse estere, ancora fiacca Telecom, netto arretramento di Fiat.Per quanto riguarda gli altri titoli occhi puntati ancora su Unicredit, che, dopo una momentanea risalita, è tornata ancora a cedere in maniera significativa, penalizzata dal taglio del rating ( Aa3 da Aa2, con outlook stabile, e quello sulla soliditá finanziaria della banca da B- a C+), da parte di Moody's.

Le borse in diretta: Milano | Londra | Parigi |

GRAN BRETAGNA: IN CRISI I BANCARI - Affondano invece quasi tutti i titoli bancari sulla Borsa londinese. In particolare Royal Bank of Scotland, Hbos, Lloyds Tsb e Barclays. E proprio Barclays smentisce di aver chiesto aiuto al Governo inglese, chiedendo una iniezione di capitali freschi. La banca britannica - riferisce l'agenzia Bloomberg - ha ufficialmente dichiarato di "non avere motivo" di richiedere capitali al governo di Londra. In Germania, intanto, l'amministratore delegato di Hypo RE, Georg Funke, si è dimesso con effetto immediato: il comitato di gestione della banca sceglierà al più presto il suo successore.

ASIA - A Tokyo la Borsa ha chiuso in ribasso del 3,03%, dopo essere sceso per la prima volta in quasi cinque anni sotto i 10 mila punti. Nel frattempo, la Banca del Giappone ha deciso di lasciare invariato allo 0,5 per cento il tasso d’interesse di riferimento. Andamento contrastato per le altre principali piazze asiatiche in chiusura: Seul segna +0,54%, Jakarta -0,07%, Kuala Lumpur -0,01%, Taiwan +0,34%. Qualche segnale di ripresa sulla Borsa di Sydney, che aveva aperto in forte ribasso, ma che ha virato in positivo dopo la decisione della Banca Centrale australiana di ridurre di un punto il tasso d'interesse di riferimento, portato al 6 per cento. L'indice S&P/Asx-200 ha chiuso in rialzo dell'1,7% , dopo aver aperto con una perdita del 3,7 per cento.

EURIBOR - E intanto i tassi interbancari in euro toccano un nuovo record. L'Euribor sulla scadenza tre mesi è salito di tre punti base, al 5,38%, segnando l'ottavo record consecutivo. In deciso rialzo anche l'Euribor a una settimana - secondo i dati della European Banking Federation - salito dal 4,89% al 4,99%.

07 ottobre 2008

 

 

Crisi, scontro Veltroni-Berlusconi

Il leader Pd apre: "Pronti a collaborare sulle emergenze". Gelo del premier: "Me ne frego". Poi si corregge

Il leader Pd Veltroni

Il leader Pd Veltroni

ROMA - Il Pd "è pronto a collaborare" sulle "grandi emergenze nazionali", come ha anche fatto Barack Obama sostenendo il piano di George W. Bush. Lo spiega Walter Veltroni a Ballarò. E la risposta di Silvio Berlusconi non può essere più tranchant. "Non me ne frega niente" sbotta il Cavaliere interpellato dai cronisti a proposito delle aperture del leader dell'opposizione. Ne nasce subito un caso che il premier si attiva poi a sgonfiare. "Non mi rivolgevo a Veltroni" è la rettifica dettata a tarda sera.

VELTRONI - Tutto nasce dall'intervento di Veltroni in tv. Il segretario del Pd rivendica alla minoranza "il diritto di fare un'opposizione dura", cosa che invece oggi "il pensiero unico" vuole escludere. "Obama fa un'opposizione dura - aggiunge - però se c'è una emergenza nazionale è pronto a sedersi e a collaborare con Bush per risolverla. Anche noi se Berlusconi ci chiama per affrontare la crisi dei mercati, siamo pronti; nella chiarezza, senza confusione di ruoli"

IL PREMIER - "Non me ne frega niente". Silvio Berlusconi non lascia terminare la domanda ai cronisti che lo aspettano fuori da Montecitorio dove ha incontrato i deputati del Pdl. "Presidente, Veltroni ha...", prova a chiedere un cronista, ma il premier lo interrompe: "Non me ne frega niente".

SCONTRO -Una frase che, spiega poi Berlusconi, non era rivolta al leader del Pd, ma il cui senso era: non me ne frega niente delle domande a quest'ora. "Sapete bene che io non rispondo a nessuna domanda per strada, tanto più a quest'ora", precisa il Cavaliere contattato telefonicamente nella sua residenza-ufficio di palazzo Grazioli. Il caso però è già deflagrato. La dichiarazione berlusconiana arriva presto nello studio di Ballarò, dove Giovanni Floris la gira a Walter Veltroni, ospite in studio: "Mi dica in quale Paese al mondo il presidente del Consiglio dice parole del genere sul capo dell'opposizione", è la secca replica del segretario del Pd. "È la degna conclusione di quanto dicevamo - aggiunge Veltroni - Voglio vedere se domani qualcuno che dice che siamo eccessivamente all'opposizione troverà le parole giuste per commentare questa dichiarazione di Berlusconi".

07 ottobre 2008(ultima modifica: 08 ottobre 2008)

 

REPUBBLICA

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2008-10-08

Il Cdm vara il decreto: 20 miliardi per salvare le banche

Berlusconi: "Nessun istituto italiano fallirà" - Video

Giù i tassi di sconto, ma le Borse europee cadono

LA DIRETTA. Il governo ha approvato il provvedimento con le misure urgenti contro la crisi (Speciale Repubblica Tv). Contiene la garanzia sui depositi bancarie e una normativa per l'ingresso dello Stato nelle banche che fossero in difficoltà "senza diritto di voto". Tremonti e Draghi: "Sistema sufficientemente liquido". Le banche centrali tagliano il costo del denaro. Wall Street chiude in negativo: -2,2%. Piano salva-banche in Gb. L'Fmi: "Crisi peggiore dal 1930". Veltroni: "Un tavolo per la crisi" di S. BENNEWITZ e V. PULEDDA /

 

Mercoledì, 8 Ottobre 2008

La crisi e le incoerenze degli europei

I governi europei cercano di far fronte in modo razionale ad una crisi di fiducia dei mercati che ha ormai da tempo varcato la soglia della razionalità. Poiché i fondamentali economici sono migliori da noi che negli Usa, e le nostre banche sono complessivamente più sane di quelle americane, hanno creduto di poter fare a meno delle misure eccezionali adottate a Washington, compresa l’idea del fondo comune, lanciata dagli olandesi e gradita sia ai francesi sia agli italiani. Non hanno tuttavia fatto i conti con il fatto che, mentre il <piano Paulson>, facendosi carico degli "assets avvelenati" in mano alle banche, tende a salvare tutto il sistema, e dunque anche a tutelare in qualche modo gli azionisti, le garanzie dei poteri pubblici europei sono rivolte ai risparmiatori e ai clienti, ma non proteggono gli azionisti, che dunque continuano a fuggire dalle borse.

Inoltre, per quanto inadeguata, la trincea della razionalità dovrebbe avere almeno il pregio della coerenza. Invece all’ultima riunione Ecofin i ministri delle finanze hanno mandato un messaggio quantomeno contraddittorio: da una parte si sono impegnati a salvare le banche, se non gli azionisti, dal fallimento. Dall’altra hanno alzato in via dimostrativa il tetto della garanzia sui depositi bancari. Viene spontaneo osservare che, se nessuna banca europea è destinata a chiudere perché gli stati si impegnano ad intervenire, non ci dovrebbe essere alcun bisogno di alzare la garanzia sui depositi. Il secondo provvedimento, dunque, annulla l’effetto di rassicurazione del primo. Non c’è da stupirsi che i mercati abbiano reagito male.

 

 

 

 

Si ridisegna la mappa geopolitica globale

Quale mondo dopo il crollo

di Lucio Caracciolo

Il crack finanziario ha importanti conseguenze sul piano geopolitico. La crisi non può essere circoscritta all'economia. Tre scenari su scala globale. I vostri commenti.

(08/10/08)

Approfondimenti

* leggi anche Crisi Usa: questa volta è diverso

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Il crollo del sistema finanziario americano sta riscrivendo i rapporti di forza complessivi su scala mondiale. Non è possibile circoscrivere la crisi all’ambito finanziario o economico, per almeno tre ragioni.

Primo: il sistema centrato sul dollaro è ramificato in quasi ogni regione del mondo.

Secondo: quel sistema si regge sull’egemonia americana, fondata sulla combinazione di hard e soft power – strapotere militare e capacità di influenza politico/culturale. Quando quei due strumenti entrano in crisi – come abbondantemente dimostrato dalla "guerra al terrorismo" e dal collasso delle banche (ombra e non ombra) e delle Borse – è tutto il meccanismo ad incepparsi. Il paradosso per cui la massima potenza mondiale è anche il maggior debitore globale si spiega solo sullo sfondo di tale primazia a 360 gradi, ormai in evidente affanno. E la radice principale della crisi attuale sta nella difficoltà di tenere in vita quel tipo di equilibrio.

Terzo: la crisi americana costringe concorrenti e partner a riposizionarsi. Nessuno può permettersi il lusso di restare fermo, in balìa dello tsunami. Quando la tempesta sarà passata – e non sappiamo né quando né come – le classifiche della potenza globale saranno riscritte.

Su questi temi si concentra il prossimo volume di Limes (5/08), in uscita il 17 ottobre, dal titolo "IL MONDO DOPO WALL STREET".

Un bilancio provvisorio delle conseguenze geopolitiche del crollo del sistema finanziario a stelle e strisce e delle sue ripercussioni globali, Europa e Italia comprese. Esaminando la tenuta delle vecchie barriere e l’emergere di nuove per effetto della tempesta in corso.

In particolare, su scala globale potrebbero determinarsi i seguenti tre scenari:

1. Chimerica. Un accordo fra la maggiore potenza mondiale (Usa), indebitata fino al collo, e il suo grande creditore (Cina), che è insieme l’unico sfidante prevedibile per succederle come egemone in questo secolo. L’osmosi economica sino-americana potrebbe produrre un concordato complessivo fra i due superpartner, legati da fortissimi interessi reciproci.

2. Eurussia. L’interdipendenza energetica fra Europa occidentale e Russia potrebbe svilupparsi fino a investire il complesso delle relazioni fra Germania, Francia, Italia, Spagna e altre nazioni euroccidentali e il colosso russo, anch’esso fortemente segnato dalla crisi, in particolare in quanto economia fondata sulle materie prime, idrocarburi in testa. Questa macroarea potrebbe poi stabilire rapporti con Chimerica (o con uno dei suoi due partner) su basi totalmente nuove.

3. Caos o peggio nuove guerre, fino a un nuovo conflitto mondiale. Ipotesi catastrofica ma non per questo impossibile. Semplicemente, il sistema va del tutto fuori controllo. Si salva chi può. Con tutti i mezzi disponibili, violenza compresa.

Si tratta di macroscenari di medio periodo. Altri possono essere legittimamente disegnati. Invitiamo i nostri lettori a commentarli, o a proporne di loro. Nella fiducia che, bene o male, dopo Wall Street ci sarà ancora un mondo.

 

 

Gli errori del '29 e il rischio di oggi

Gli sbagli più gravi che trasformarono la crisi di Borsa in depressione oggi non vengono ripetuti, tranne, finora, uno in Europa

di CARLO CLERICETTI

Gli errori del '29 e il rischio di oggi

Sommossa a Wall Street nel '29

Vi furono alcuni errori da parte delle autorità di governo e monetarie che contribuirono a trasformare nella crisi più devastante dell'economia moderna il crollo di Borsa del '29 (originato anche allora, fatte le debite differenze, da un eccesso di deregolamentazione e di speculazione).

Un grave errore lo commise la Federal Reserve, che non fece il suo mestiere di garantire l'ordinato funzionamento del mercato e permise che la mancanza di liquidità strangolasse le banche e poi l'economia reale. I banchieri centrali di oggi hanno evidentemente ben presente questo fatto, visto che dall'inizio della crisi non fanno altro che inondare di liquidità i mercati; e la manovra coordinata con cui le pricipali banche centrali hanno oggi ridotto di mezzo punto il costo del denaro, un fatto senza precedenti, risponde alla stessa esigenza. Inoltre allora non si fece nulla per tamponare gli effetti dei fallimenti bancari, mentre oggi, come abbiamo visto, solo la Lehman è stata lasciata al suo destino.

La mancanza di liquidità fu provocata anche dal fatto che i risparmiatori spaventati corsero agli sportelli bancari per ritirare i loro soldi. I governanti di oggi puntano a scongiurare questo rischio introducendo - dove non esisteva - o rafforzando la garanzia di rimborso dei depositi. In Italia, dove già la cifra garantita era tra le più elevate nel confronto con gli altri paesi, il governo si appresta a rafforzare la rassicurazione dei risparmiatori estendendo l'ombrello statale al Fondo interbancario di tutela.

Un terzo fattore fu la forte ripresa del protezionismo, con l'imposizione di dazi e barriere, e di questo, oggi, non si scorge nessuna avvisaglia. Ma un quarto elemento su cui un gran numero di economisti è d'accordo è costituito dalla politica fiscale: il presidente Hoover continuò testardamente a perseguire l'equilibrio dei conti pubblici, senza preoccuparsi di sostenere l'economia perché altrimenti il deficit pubblico sarebbe aumentato.

Quest'ultimo fattore ci ricorda qualcosa. Ci ricorda quello che va sotto il nome di "Patto di stabilità e di crescita", conseguente al Trattato di Maastricht. Fino ad oggi l'attenzione, quasi ossessiva, è stata posta solo sul primo dei due obiettivi, e non per caso. Questa scelta risponde alla concezione secondo cui il ruolo dello Stato nell'economia dev'essere il meno invadente che sia possibile, e se si raggiunge l'equilibrio dei conti pubblici - la stabilità - e si lascia fare al mercato, poi la crescita ne deriverà automaticamente.

Queste idee sono nate negli Stati Uniti e a partire dagli anni '80 hanno via via preso forza e sono diventate Vangelo in tutto il mondo industrializzato. Fatto sta che gli Stati Uniti, forse ammoniti dall'esperienza e forse anche per il loro noto pragmatismo, nel 2000 avevano un rapporto debito/Pil intorno al 30%, mentre oggi, secondo le dichiarazioni del segretario al Tesoro Hank Paulson, è arrivato all'87%. Di fronte al rischio per l'economia, gli stessi inventori hanno mandato la teoria in soffitta.

L'Europa è oggi sull'orlo (e forse anche oltre) della recessione. C'è da chiedersi se il Consiglio europeo e la Commissione - e la Bce - vorranno continuare ad essere "più realisti del re" e a ripetere che quello che conta è l'equilibrio di bilancio o se si decideranno a lasciare in soffitta quelle regole, almeno in occasione di questa crisi drammatica, per tentare di dare ossigeno all'economia. Altrimenti, il rischio è che il Patto resti inciso sulla lapide della crescita.

(8 ottobre 2008)

 

 

 

Tracollo delle Borse in Europa

Cdm vara decreto contro la crisi

Il governo ha approvato il provvedimento con le misure urgenti contro la crisi. Contiene la garanzia sui depositi bancarie e una normativa per l'ingresso dello Stato nelle banche che fossero in difficoltà "senza diritto di voto". Berlusconi: "Nessuna banca italiana fallirà". Tremonti e Draghi: "Sistema sufficientemente liquido". Domani il governo riferirà alla Camera sulla crisi. Malgrado il taglio dei tassi di Fed e Bce si registra un'altra giornata campale sui mercati finanziari. Pesante ribasso per Piazza affari con il Mibtel a -5,72%. Unicredit a -12,6%. Affondano anche Londra (-5,1%), Francoforte (-5,8%) e Parigi (-6,3%). La Banca d'Inghilterra immette liquidità per il sistema bancario pari a 200 miliardi di sterline, e il governo britannico nazionalizza parzialmente 8 istituti di credito. Il premier Brown chiede un vertice mondiale

 

22:26 Bersani, decreto ragionevole ma non sufficiente

Un provvedimento "ragionevole, ma non sufficiente". E' il primo commento di Pierluigi Bersani, ministro ombra dell'Economia del Pd, sul decreto legge appena approvato dal Consiglio dei ministri per garantire i risparmiatori e fronteggiare la crisi dei mercati internazionali. Bersani, che ha avuto due ore fa un colloquio con il ministro dell'Economia Giulio Tremonti sulle misure che avrebbe varato il governo e sulle proposte del Pd, osserva che nel decreto "mancano riferimenti all'economia reale", si interviene cioè a sostegno delle banche ma non, ad esempio, sulle aziende in crisi o sulle piccole e medie imprese

22:20 Berlusconi, dopo Cdm relax al Bagaglino

Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, al termine della conferenza stampa successiva al Consiglio dei ministri straordinario dedicato alla crisi dei mercati finanziari, è andato al Salone Margherita, il Bagaglino, per assistere allo spettacolo con Mariano Apicella e Manlio Dovì

22:19 Parigi e Berlino si coordineranno

Il cancelliere tedesco signora Angela Merkel e il presidente francese Nicolas Sarkozy coordineranno "totalmente" le loro iniziative sulle difficoltà dei mercanti finanziari internazionali. E' quanto ha annunciato questa sera un comunicato dell'Eliseo, nel quale si afferma anche che i due leader "oggi hanno conferito sulla recente crisi". Sarkozy e la signora Merkel, secondo il comunicato, "sono inoltre d'accordo sia sulla decisione della Bce, la Banca centrale europea, di abbassare i tassi di interesse assieme alle banche centrali di Inghilterra, Canada e Stati Uniti d'America, sia sulle considerevoli agevolazioni per il loro rifinanziamento cui potranno accedere le banche della zona dell'euro"

22:04 Wall Street chiude in negativo

Alla fine della seduta a Wall Street e prima delle operazioni di compensazione, il Dow Jones ha perduto 209,48 punti(-2,22%), a quota 9.237,63 punti, mentre il Nasdaq è arretrato di 14,55 punti(-0,83%), a 1.740,33 punti. In calo anche lo S&P 500, che è sceso di 12,15 punti (-1,22%), a 984,08 punti

21:42 Tremonti, governo entrerà solo se necessario

"C'è un meccanismo che modifica l'ingresso eventuale dello Stato". Giulio Tremonti ha illustrato il decreto varato dal Cdm per far fronte alla crisi finanziaria. "Se una banca non ha una capitalizzazione sufficiente, allora quella banca contatta la Banca d'Italia. Se si ritiene che è necessario più capitale, se non lo mettono gli azionisti lo metterà il governo", ha detto il ministro dell'Economia. "Non ci sarà una logica di nazionalizzazione, nessun controllo, non si dà - continua il responsabile di via XX settembre - il denaro dei contribuenti a chi ha sbagliato". Per Tremonti "la gestione di quella banca resterà privata. Il governo non entrerà in nessuna banca. Entreremo - aggiunge Tremonti - solo se necessario e lo facciamo temporaneamente e neutralmente"

21:37 Tremonti, le poste non falliranno mai

"Le poste non falliranno mai. I governi passano, le poste restano" ha detto Tremonti spiegando che per questo le misure a garanzia non riguardano i deposito postali. "Garantiamo le cose che possono fallire. E le poste non falliranno mai"

21:36 Draghi: sistema è solido, decreto si fa per prudenza

"Il sistema bancario italiano è solido. I riflessi della crisi Usa stanno arrivando anche da noi. In questa situazione dobbiamo mettere da parte le armi, che si spera di non usare. Il decreto si fa per prudenza" ha affermato il governatore della Banca d'Italia, Mario Draghi, nella conferenza stampa a palazzo Chigi dopo il Cdm

21:31 Tremonti, depositi già garantiti

"Stabilità, liquidità, fiducia". Il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, sintetizza così il senso del decreto legge approvato dal Cdm. "Stabilità nelle banche, liquidità nelle banche per le imprese, fiducia nel risparmio", spiega, sottolineando che gli istituti di credito italiano "sono sufficientemente patrimonializzate e sufficientemente liquide". Il sistema bancario italiano "garantisce sui depositi i risparmiatori nel modo più efficiente in Europa" ha aggiunto Tremonti. "Confermo che il sistema italiano garantisce i risparmiatori al massimo livello in Europa. Noi aggiungiamo alla garanzia già presente, la garanzia pubblica. Convinti che comunque non servirà". "Noi - ha sottolineato Tremonti - impediremo che alcuna banca fallisca"

21:29 Berlusconi, situazione opposta al '29

"La situazione che si sta creando sui mercati in questi giorni è opposta a quella del '29: e' un momento di bolla speculativa all'incontrario che rientrerà, anche se nessuno può dire in quanti mesi". Comunque le società quotate torneranno a essere valutate dai mercati "per il loro valore reddituale" ha detto il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, durante una conferenza stampa a palazzo Chigi

21:27 Berlusconi, banche meglio del materasso

"Vorrei dire a tutti gli italiani di stare sereni, il sistema italiano è assistito dalle più forti garanzie che sono mutualistiche da parte delle banche, ma a questa garanzia si aggiunge anche la garanzia del Tesoro, la garanzia dello Stato. Quindi non c'è nessuna preoccupazione da avere" ha detto Berlusconi. "Non si devono neppure porre le domande 'ma devo andare in banca a ritirare il mio libretto di deposito'? - ha proseguito il premier - perché non credo che il materasso possa essere una cassaforte migliore di quella del sistema bancario italiano. Lo diciamo con totale serenità e assoluta convinzione"

21:26 Tremonti, sufficiente patrimonializzazione banche

"Il nostro sistema bancario italiano è "sufficientemente patrimonializzato" e "sufficientemente liquido" ha detto il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, al termine del Cdm prendendo la parola dopo il premier

21:25 Berlusconi, se serve ricapititalizazione da Tesoro

"Eventuali interventi di ricapitalizzazione delle banche che non troveranno investitori sul mercato verranno prodotte dal Tesoro attraverso la sottoscrizione di azioni privilegiate senza diritto di voto" ha detto Berlusconi

21:23 Berlusconi, italiani devono stare sereni: la crisi da noi non c'è

"Il Consiglio dei ministri si è riunito per dare un messaggio importante ai nostri cittadini. Ma ci siamo riuniti a quest'ora per avere un coordinamento con gli altri Paesi" ha detto ancora il premier, Silvio Berlusconi, parlando al termine del Cdm straordinario che ha varato il decreto legge anti-crisi. Berlusconi ha aggiunto: "Abbiamo emanato il decreto che Tremonti ha illustrato al capo dello Stato". "Noi non siamo assolutamente nella situazione di altri Paesi" ha proseguito. "La Gran Bretagna ha nazionalizzato le banche, anche la Francia, l'Olanda e il Belgio hanno fatto interventi di capitale. Noi non siamo in questa situazione. Tutti gli italiani devono restare sereni, non c'è nessuna preoccupazione da avere", ha aggiunto. "Lo diciamo con totale serenità", conclude il Cavaliere. "La crisi da noi non c'è. C'è stata al nord Europa perché avevano i prodotti finanziari 'tossici' americani"

21:18 Paulson, turbolenze non finiranno presto

Le turbolenze sui mercati finanziari "non finiranno presto", ha detto il segretario al Tesoro americano, Henry Paulson, assicurando che il dipartimento del Tesoro e la Fed continueranno a fare il possibile per assicurare la stabilità finanziaria. Paulson, approvando il taglio dei tassi deciso oggi dalle banche centrali, chiede un meeting del G20 e ritiene che i governi debbano continuare a garantire la liquidità

21:17 Berlusconi, nessuna banca italiana fallirà

"Il sistema delle banche italiane è liquido a sufficienza, non ha problemi di ricapitalizzazione". Lo ha affermato Silvio Berlusconi in conferenza stampa a palazzo Chigi. "Nessuna banca italiana fallirà e nessun risparmiatore rischia", ha detto il premier

21:15 Nel decreto un fondo di 20 miliardi di euro

Nel decreto, a quanto si apprende da fonti governative, è previsto un fondo di 20 miliardi di euro per sostenere eventuali crisi di istituti di credito. Nel corso della riunione, si sottolinea negli stessi ambienti, si sarebbe espressa la convinzione che allo stato però non c'è pericolo di crisi per le banche italiane e che l'obiettivo è comunque quello di proteggere e rassicurare i cittadini

21:13 Paulson avverte: previsti altri crac

Il ministro del Tesoro statunitense, Henry Paulson, ha avvertito che è previsto il crac di altre banche malgrado il piano approvato dall'amministrazione Usa

21:12 Cdm vara decreto per stabilità banche

Il Consiglio dei ministri ha dato via libera al decreto legge contenente provvedimenti per la stabilità delle banche e del risparmio

20:51 Draghi con Berlusconi e Tremonti a conferenza stampa dopo Cdm

Il Governatore della Banca d'Italia, Mario Draghi, parteciperà alla conferenza stampa a palazzo Chigi al termine del Consiglio dei ministri che dovrà varare il decreto per fronteggiare la crisi finanziaria. Alla conferenza stampa parteciperanno il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi e il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti

20:49 Riunito il Consiglio dei ministri

E' iniziato con ritardo ma è ora riunito a palazzo Chigi il Consiglio dei ministri straordinario convocato per l'esame del decreto-legge recante misure urgenti per garantire la stabilità delle banche e del risparmio

20:31 Decreto a Cdm, verso fondo 20-30 miliardi

Sarebbe fra i 20 e i 30 miliardi di euro il fondo che il governo metterebbe a disposizione del sistema creditizio per fronteggiare la crisi finanziaria. Non ci sarebbero però allo stato interventi a garanzia dei depositi bancari. A quanto si apprende da fonti governative gli interventi sarebbero di due tipi: uno per aiutare le banche in crisi di liquidità che sarebbero sostenute direttamente dal Tesoro attraverso un finanziamento. Per le banche invece non in regola con i 'ratios' e con problemi di capitale più gravi, vi sarebbe un intervento dello Stato direttamente nel capitale con ricadute di responsabilità diretta sul management degli istituti eventualmente coinvolti. A copertura di questi interventi sarebbe stato predisposto un fondo, già disponibile, del valore di circa 20-30 miliardi. In questo modo - sempre secondo le stesse fonti - lo Stato eviterebbe il rischio di fallimenti degli istituti di credito. Anche per questa ragione - al momento - non sarebbero previste ulteriori garanzie che riguarderebbero i depositi bancari i quali - sottolineano le stesse fonti - sarebbero al riparo perché il sistema italiano è 'solido' e 'non vi sono rischi di fallimento'

20:26 Wall Street vira in positivo

Gli indici di Wall Street tornano in positivo in una giornata caratterizzata da un andamento fortemente altalenante. Se il taglio dei tassi da parte delle banche centrali internazionali non ha rassicurato i mercati, numerosi investitori hanno ricominciato a comprare, visti i prezzi raggiunti dalle azioni dopo cinque sessioni consecutive in rosso. Il Dow Jones guadagna lo 0,85% a 9527,23 punti. Il Nasdaq avanza del 2,21% a 1791,95 punti

19:57 Islanda, un migliaio in piazza per crisi

Un migliaio di persone si sono riunite oggi in piazza a Reykjavik per esprimere la loro preoccupazione per la crisi finanziaria che minaccia di mettere in ginocchio l'Islanda. Lo riferisce un giornalista dell'Afp. Teatro della manifestazione, inconsueta in questa paese di soli 313.000 abitanti che è stato duramente colpito dalla crisi, è stata la grande piazza che si trova vicino all'Althing, il parlamento islandese, dove si sono esibiti anche gruppi musicali. Ci vorranno "degli anni" all'economia dell'Islanda per risollevarsi dalle difficoltà in cui è finita: tutto il sistema bancario e finanziario del paese, ha detto il premier Geir Haarde, è stato gravemente danneggiato dalla crisi globale della finanza, costringendo il governo a intervenire con risorse pubbliche

19:48 Malta alza garanzia sui depositi a 100.000 euro

Anche il governo maltese ha deciso di aumentare la garanzia minima sui depositi bancari da 20.000 a 100.000 euro.

19:45 Tremonti al Quirinale

Il ministro dell'Economia Giulio Tremonti, nel pomeriggio è salito al Quirinale per illustrare al Presidente della Repubblica le misure del decreto legge per tutelare la stabilita' delle banche e del risparmio

19:38 Senato, informativa Tremonti domani alle 9.30

Al Senato l'informativa del ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, sulla crisi internazionale dei mercati finanziari, si svolgerà alle 9.30 subito dopo quella già prevista alla Camera per le 8.30. Il ministro però per "un inderogabile impegno internazionale" non potrà trattenersi al Senato oltre le ore 10. A sostituirlo in aula ci sarà un altro esponente del governo

19:34 Romania: Borsa sospesa, alzate garanzie depositi

La Borsa di Bucarest è stata chiusa oggi a seguito del calo degli indici di oltre il 10% e del 14,6% delle società di investimenti finanziari. Le contrattazioni riprenderanno domani. Il premier Calin Popescu Tariceanu ha inoltre annunciato che saranno elevate da 20.000 a 50.000 euro le garanzie per i depositi bancari in base a quanto deciso dai ministri delle finanze dell'Ue

19:32 Cipro, garantiti depositi fino a 50mila euro

In linea con le decisioni adottate ieri dall'Unione Europea, il ministero delle Finanze di Cipro ha annunciato che i depositi sino a 50.000 euro negli istituti bancari dell'isola saranno garantiti per un anno dal governo cipriota. Lo riferisce oggi la stampa di Nicosia citando dichiarazioni in questo senso del ministro delle Finanze Charilaos Stavrakis

19:25 Trichet, faremo tutto il necessario

La Banca centrale europea farà "qualunque cosa sia necessaria" per fronteggiare la crisi dei mutui, e il taglio dei tassi d'interesse, deciso oggi di concerto con le altre principali banche centrali, è servito a dare "un poderoso segnale di fiducia" ai mercati. Lo ha detto il presidente della Bce, Jean-Claude Trichet, in un'intervista a Bloomberg Television, aggiungendo che la situazione rende necessaria una "intima cooperazione" e che i rischi sono aumentati rispetto all'ultimo consiglio Bce di giovedì scorso. Trichet ha aggiunto che "non c'è alcun particolare segnale" sulla eventuale necessità di ulteriori tagli, e che la decisione di ridurre i tassi di mezzo punto è stata presa guardando al medio termine, tenendo conto che i rischi per la stabilità dei prezzi "erano alleviati"

19:23 Borsa Mosca a singhiozzo, listino -70% da maggio

E' sempre più imprevedibile ed elastica la Borsa di Mosca: da quando è iniziata la tempesta finanziaria globale, lavora a singhiozzo, tra aperture ritardate e ripetute sospensioni, anche di due giorni, come decretato oggi dall'agenzia federale che vigila sui mercati finanziari e che ieri ha deciso pure di abbassare dal 10% al 5% il tetto di perdite oltre il quale far scattare la chiusura dei listini. Dopo aver raggiunto livelli record a maggio, la Borsa moscovita ha bruciato decine di miliardi di euro vedendo evaporare quasi il 70% del suo valore, la perdita più alta tra i mercati emergenti dall'inizio dell'anno. La picchiata si è accentuata negli ultimi mesi, dopo la guerra russo-georgiana, che ha accelerato la fuga di capitali stranieri

19:22 Raddoppia cassa integrazione a Mirafiori

La crisi del mercato auto si riflette sulla produzione e la Fiat raddoppia la cassa integrazione. A novembre lo stabilimento di Mirafiori si fermerà due settimane, anziché una sola come era stato annunciato a luglio: resteranno a casa dal 3 al 16 novembre 3.500 lavoratori di tutte le linee, ad eccezione di quella dell'Alfa Mito. Anche per i 1.200 dipendenti dell'ex Iveco, oggi Powertrain, lo stop è raddoppiato

19:14 Da Provincia Milano mille euro a 25mila famiglie

La Provincia di Milano ha deciso di destinare 25-30 milioni di euro a sostegno del reddito di circa 25mila famiglie del proprio territorio "aggredite dalla crisi" dei mercati finanziari e "dall'imminente fase di recessione". Il provvedimento, che dovrebbe essere operativo dal primo gennaio 2009, sfrutta l'intero avanzo di bilancio dell'anno corrente e dovrebbe tradursi in contributi diretti compresi tra i 1000 e i 1500 euro a famiglia. I criteri per stabilire i beneficiari degli aiuti saranno definiti in base ai parametri Isee. Tra le ipotesi c'è quella di sostenere le famiglie monoparentali con figli in età scolare o quelle con doppio reddito, un mutuo da pagare e due figli all'università e alla scuola superiore

19:13 Parigi, microcredito personale da 300 a 3.000 euro

Un "microcredito personale" da 300 a 3.000 euro per le persone che non possono accedere a un credito bancario tradizionale. Lo ha lanciato questa mattina Bertrand Delanoe, sindaco della capitale francese. Il Microcredito, fornito dal Credit municipal o Mont de Pieté, sarà destinato prima agli abitanti del XVIII arrondissement di Parigi, per poi estendersi entro la fine dell'anno a tutta la città ed essere proposto in seguito anche agli altri dipartimenti della regione

19:05 Senato, seduta sospesa per capigruppo su intervento Tremonti

Il presidente del Senato, Renato Schifani, ha sospeso la seduta in corso a palazzo Madama per permettere lo svolgimento della conferenza dei capigruppo che dovrà stabilire le modalità di intervento in Aula del ministro dell'Economia Giulio Tremonti. Il titolare dell'Economia è infatti atteso, domani al Senato, per riferire sulla crisi finanziaria che ha investito i mercati

18:58 Petrolio in calo, vertice Opec il 18 novembre

L'Organizzazione dei Paesi esportatori di petrolio (Opec) ha intenzione di tenere una riunione straordinaria il 18 novembre prossimo a Vienna per esaminare la situazione del mercato petrolifero alla luce della crisi finanziaria mondiale, mentre i prezzi dell'oro nero continuano a calare e si avvicinano alla soglia di 80 dollari al barile. Lo ha annunciato oggi l'agenzia ufficiale algerina Aps, citata dall'Afp. L'Algeria detiene attualmente la presidenza di turno dell'Opec, tramite il proprio ministro dell'energia Chakib Khelil

18:54 Ungheria, garanzia illimitata per depositi

L'Ungheria ha deciso di assicurare, da oggi, una garanzia totale e illimitata sui depositi bancari, come annunciato dal ministro delle finanze Janos Veres in una conferenza stampa assieme al governatore della Banca nazionale (Mnb) Andras Simor e al presidente dell'autorità di sorveglianza per le banche Istvan Farkas. La misura segue quella analoga di Germania e Austria

18:53 Veltroni, ok Bce su tassi ma si può fare di più

"Bene la decisione della Bce di ridurre i tassi, anche se ritengo che si potesse fare di più. Ci auguriamo che nei prossimi giorni arrivi qualcosa di ulteriore che vada in questa direzione" ha detto Veltroni durante la conferenza stampa, sottolineando che "questa crisi conferma la necessità di un forte ruolo dell'Europa. L'economia ha bisogno di forti istituzioni politiche e c'è bisogno che l'Europa reagisca con forze, energia e autorità"

18:50 Il piano italiano ricalca quello britannico

Dopo la Gran Bretagna e la Spagna anche l'Italia vara il suo piano a sostegno del mercato finanziario. Il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, ha preparato un disegno di legge discusso questa mattina con il direttore generale della Banca d'Italia, Fabrizio Saccomanni, con il presidente dell'Abi, Corrado Faissola, e con i vertici di Mediobanca. Il progetto italiano ricalca quello britannico. Vuol dire una garanzia illimitata sui depositi per tranquillizzare la clientela. In aggiunto un fondo che, all'occorrenza, potrà entrare nel capitale delle banche che hanno bisogno di irrobustire il patrimonio

18:42 Veltroni: "Se situazione precipita valuteremo manifestazione"

"Non capisco perché ci sia tanta preoccupazione per una manifestazione democratica". Così il segretario del Pd, Walter Veltroni, risponde a una domanda durante la conferenza stampa al termine della riunione straordinaria del governo ombra del Pd sulla crisi finanziaria, in merito alla manifestazione promossa dal Pd per il prossimo 25 ottobre. Detto questo, precisa, "è ovvio che se la situazione dovesse precipitare ulteriormente e diventare una vera emergenza, siamo tutti consapevoli delle priorità, abbiamo la testa sulle spalle...".

18:39 Pd: d'accordo sulla garanzia pubblica sui conti correnti

Il Pd è d'accordo sull'intenzione da parte del governo berlusconi di estendere la garanzia pubblica sui conti correnti degli italiani. Lo afferma il ministro ombra dell'economia Pier Luigi Bersani. "Vediamo che cosa viene fuori ma c'è il problema di tranquillizzare gli italiani e noi conveniamo".

18:21 Pontificio consiglio: "Crisi legata all'ingordigia"

La crisi finanziaria dei mercati è dovuta "all'ingordigia e al desiderio di avere sempre di più": è la denuncia che arriva dal cardinale Renato Raffaele Martino, presidente del pontificio consiglio giustizia e pace e del pontificio consiglio dei migranti e gli itineranti. "Il denaro e l'ingordigia, ossia il desiderio di avere sempre di più - sottolinea il porporato - hanno forse provocato questa crisi".

18:14 Bruciati 340 miliardi di euro

Costa 340 miliardi di euro di capitalizzazione bruciata l'ennesima drammatica seduta vissuta dalle Borse europee. Il Dj Stoxx 600, indice che sintetizza l'andamento dei listini del Vecchio Continente, ha ceduto il 6,02%. Le principali Borse europee hanno tutte perso tra i cinque e i sette punti percentuali con Londra in calo del 5,18%, Parigi del 6,31 e Francoforte del 5,88% mentre a Milano l'S&P/Mib ha ceduto il 5,71%.

18:09 Amsterdam maglia nera

Un'altra giornata da dimenticare per i principali listini del vecchio continente. Peggio di tutte ha fatto la borsa di Amsterdam (aex -7,68% a 285 punti) seguita da vicino da Parigi (cac40 -6,31% a 3.496 Punti). Flessioni molto consistenti anche a Francoforte (dax -5,88% a 5.013 Punti), Madrid (ibex35 -5,14% a 10.279 Punti) e Zurigo (smi -5,50% a 6.073 Punti).

18:06 Draghi torna a Roma

Il governatore della banca d'Italia, Mario Draghi, è rientrato oggi a Roma cambiando un programma che lo vedeva in serata già a Washington in vista degli incontri annuali del fondo monetario internazionale, del g-7 e del financial stability forum di cui è presidente.

18:05 In decreto garanzia illimitata depositi

Con il decreto che varerà questa sera al consiglio dei ministri il governo non si limiterà ad aumentare la soglia di garanzia statale sui depositi bancari ma dovrebbe renderla illimitata, sulla scorta di quanto hanno fatto germania e austria. Lo si apprende da fonti finanziarie.

18:04 Veltroni al governo: "Disponibili a collaborare"

"C'è la piena disponibilità del Pd di contribuire in un momento così drammatico per uscire positivamente dalla crisi. Siamo una grande forza nazionale che ha a cuore l'interesse del Paese anche sopra i propri interessi" dice il segretario del Pd Walter Veltroni

17:50 Londra chiude in calo

Londra chiude col Ftese in calo del 4,92%.

17:45 Fmi, in Italia spazio di manovra limitato

L'Italia "sarà colpita dalla strette condizioni di credito ma ha anche problemi strutturali e la necessità di cambiamenti strutturali che abbiamo sollecitato da tempo, come la liberalizzazione del mercato del lavoro". Lo ha detto il capo economista del Fondo Monetario Internazionale, Olivier Blanchard, sottolineando che l'Italia non ha consolidato il proprio bilancio nei momenti di congiuntura positiva e "a questo punto le opzioni di politica fiscale sono limitate e non vediamo spazio per piano incentivi fiscali".

17:39 Milano chiude in perdita

Pesante ribasso per Piazza affari. La Borsa ha chiuso con l'indice S&P/Mib -5,71% e il Mibtel a -5,72%. Ancora male le banche, con Unicredit a -12,6%. Tiene Finmeccanica, mentre scivolano i petroliferi e Fiat, sotto quota 7 euro per la prima volta dal 2005.

17:36 Il dollaro va giù

Seduta in ribasso per il dollaro, che dopo l'intervento coordinato di taglio dei tassi in Usa ed Europa ha perso parte dell'appeal difensivo che lo aveva fatto apprezzare nei giorni scorsi. La divisa unica, sul finire degli scambi europei, vale 1,3659 dollari, in decisa ripresa da 1,3590 di ieri. Le quotazioni sono in deciso recupero rispetto a due giorni fa, quando l'euro aveva raggiunto il minimo dall'agosto 2007 a quota 1,3444 dollari. Il dollaro è in calo anche contro lo yen, a 99,96 da 101,47 di ieri, e contro la sterlina, che vale 1,7511 dollari.

17:33 Fmi, rapporto deficit-pil Usa nel 2009 a 4,6%, eurozona a 2%

Il rapporto tra deficit e prodotto interno lordo negli Usa secondo le stime del Fondo monetario internazionale si attesterà al 4,1 per cento nel 2008, al 4,6 per cento nel 2009 e al 2,9 per cento nel 2013. Per quanto riguarda l'eurozona il rapporto deficit-pil si attesterà all'1,5 per cento nel 2008, per poi aumentare al 2 per cento nel 2009 e calare allo 0,8 per cento nel 2013. E' quanto si legge nel World economic outlook, il rapporto con le previsioni sullo stato di salute annuale, pubblicato nell'ambito dei lavori della riunione autunnale dell'Fmi, in corso a washington.

17:31 Unicredit, scivolone finale -13%

Scivolone finale per Unicredit in Piazza Affari. Il titolo cede, a pochi minuti dalla chiusura, il 13,3% a 2,42 euro. Pesante anche Intesa Sanpaolo (-9,63% a 3,17 euro), mentre si conferma positivo il Banco Popolare (+2,16% a 8,71 euro)

17:30 Borsa, tracollo Europa in finale di seduta

A picco le Borse europee in un drammatico finale di seduta. Il Dj Stoxx 600, l'indice che sintetizza l'andamento dei listini del Vecchio Continente, cede il 6,4% mentre affondano le piazze di Londra (-5,5%), Francoforte (-6,5%) e Parigi (-6,7%).

17:23 Da Consob possibili nuovi provvedimenti d'urgenza

Dopo il provvedimento d'urgenza adottato oggi dalla Consob nei confronti di due operatori finanziari per anomalie sulle vendite allo scoperto, la Consob potrebbe, già nei prossimi giorni, adottare lo stesso provvedimento per altri intermediari finanziari che hanno speculato, in questi giorni, su alcuni titoli ed in particolare Unicredit. Sotto osservazione, come confermano ambienti vicini alla Consob, sarebbero alcuni degli intermediari più attivi di questi giorni mentre nelle prossime settimane potrebbero avviarsi le procedure sanzionatorie nei confronti dei due operatori bloccati oggi.

17:21 I promotori finanziari chiedono un incontro al governo

L'Associazione autonoma dei promotori finanziari chiede un incontro al governo "perchè si faccia carico della drammatica situazione" che riguarda la categoria, travolta dalla recessione e dalla crisi finanziaria, anche alla luce degli 800 posti di lavoro già persi e di quelli a rischio, almeno altri mille.

17:20 Unicredit affonda ancora, titolo a -12%

Brusco scivolone sul finale della seduta per Unicredit. I titoli di piazza Cordusio, che perdevano circa il 4% fino a un'ora fa, hanno rapidamente allargato le perdite fino a toccare un minimo a 2,4225 euro (-13,3%). Unicredit ora segna -11,07% a 2,4875 euro a fronte di un S&P/Mib che cede il 6,76%. Consistenti gli scambi (249 milioni di pezzi), superiori alla media di un'intera seduta dell'ultimo mese (226 milioni).

17:18 Fmi, debito pubblico Usa al 46,3% nel 2008 e 50,7% nel 2009

Secondo le stime del Fondo monetario internazionale, il debito pubblico degli Usa dovrebbe crescere nel 2009. Il debito netto dovrebbe attestarsi al 46,3% nel 2008 e al 50,7% nel 2009, per poi crescere al 56,9% nel 2013. Il debito lordo dovrebbe essere pari al 61,5% nel 2008 e salire al 65,4% nel 2009 per aumentare al 70,4% nel 2013. E' quanto si legge nel World economic outlook, il rapporto con le previsioni sullo stato di salute annuale, pubblicato nell'ambito dei lavori della riunione autunnale dell'Fmi, in corso a Washington.

17:16 Borse arabe ancora a picco ma Riad recupera

I mercati arabi chiudono con pesanti perdite per il quarto giorno consecutivo, bruciando 50 miliardi di dollari di capitalizzazione. Fa però eccezione Riad, la borsa più grande dell'area. L'indice Tasi ha infatti chiuso in recupero, limitando le perdite all'1,5%, con gli investitori che attendono una riduzione del costo del denaro anche da parte della banca centrale saudita. In caduta libera, invece, i listini egiziani, con l'indice Case-30 che perde il 12,56%.

Negli Emirati Arabi Uniti la borsa di Dubai lascia sul terreno l'8,43%, mentre il Kuwait Stock Exchange arretra solo dell'1,4%. Perde l'8,77% il mercato finanziario di Doha, in Qatar. La borsa di Tel Aviv era oggi chiusa per la festività ebraica dello Yom Kippur.

17:14 Wall Street continua a oscillare,torna in rosso, DJ-1,56%

La giornata di contrattazioni a Wall Street prosegue all'insegna delle fluttuazioni, con gli investitori che tentano di stabilire se il taglio coordinato dei tassi d'interesse deciso della principali banche centrali riuscirà a produrre gli effetti sperati. Trascorsa poco più di un'ora dall'inizio delle contrattazioni, l'indice Dow Jones perde 147,11 punti (-1,56%) a 9.286,38 punti, il Nasdaq scende di 19,90 punti (-1,13%) a 1.734,98 punti, mentre lo S&P 500 arretra di 13,87 punti (-1,39%) a 982,36 punti.

17:12 Fillon: "Una strutturfa pubblica per salvare le banche"

Il primo ministro francese Francois Fillon ha annunciato oggi il varo di una "struttura giuridica" detenuta dallo stato destinata a intervenire , "con la garanzia esplicita" dello stato per salvare le banche dal rischio di fallimento. "Oggi questa struttura esiste e è già dotata della partecipazione dello stato in Dexia" ha dichiarato. Affinché questa struttura possa "disporre dei capitali necessari per gli investimenti che si dovessero ritenere necessari, il governo solleciterà il Parlamento ad accordare la garanzia esplicita dello stato attraverso un emendamento al progetto di finanziaria 2009", ha precisato.

17:07 Merkel: "Il taglio dei tassi aiuterà a ripristinare la fiducia"

Il taglio concertato dei tassi d'interesse annunciato da numerose banche centrali mondiali "aiuterà a ripristinare la fiducia" nei mercati. Lo ha detto oggi la cancelliera tedesca Angela Merkel durante una conferenza stampa tenuta a Berlino. Questo, ha sottolineato la Merkel, "è un segnale inviato per rafforzare l'economia", ha sottolineato la numero uno della Grande Coalizione.

17:06 Borsa, indici ancora giù, sospensioni al ribasso

Tornano le sospensioni al ribasso sull'S&P/Mib, mentre i listini europei allargano le perdite sulla scia del nuovo calo di Wall Street. Il Mibtel perde il 5,92% e l'S&P/Mib il 6,05%.

Sull'S&P/Mib sono congelate al ribasso l'Espresso (-11,57%), Intesa Sanpaolo (-9,7%), Fastweb (-9,13%) e Alleanza (-7,84%).

17:01 Senato, Schifani chiederà a governo di riferire

"Il presidente del Senato, Renato Schifani, tramite il ministro per i rapporti con il Parlamento, si è già attivato per chiedere al governo di venire a riferire anche al Senato sulla crisi finanziaria dei mercati". Lo annuncia, alla ripresa dei lavori dell'aula di Palazzo Madama, il presidente di turno Vannino Chiti rispondendo alle sollecitazioni dell'opposizione.

17:01 Usa, Obama e McCain d'accordo su taglio tassi

I due rivali nella corsa alla Casa Bianca, il repubblicano John McCain e il democretico Barak Obama sono entrambi d'accordo con la mossa a sorpresa delle Fed di tagliare di mezzo punto i tassi Usa, all'interno di un'azione concertata con le altre banche centrali.

16:57 Epifani: "Servono misure per contrastare caduta del Pil"

"La crisi finanziaria è destinata a penalizzare l'economia reale. Servono immediate misure per contrastare la caduta del Pil. Con una premessa: il governo deve saper ascoltare e interloquire con il Parlamento e con le forze sociali": lo sostiene Guglielmo Epifani, segretario generale della Cgil, in una intervista che sarà pubblicata domani su 'Il Manifesto'.

16:54 Finito il rimbalzo europeo: Wall Street trascina tutti in basso

Fallisce il tentativo di recupero della Borse europee. Wall Street passa in negativo e sui listini del Vecchio Continente gli indici tornano a segnare pesanti ribassi con Francoforte che perde il 5%, Parigi il 4,3% e Londra il 4%. Maglia nera in Europa è però Milano in calo del 6,4%.

16:53 Piazza Affari torna a perdere vistosamente: -6,13%

Torna a puntare verso il basso Piazza Affari, sulla scia di Wall Street, a circa 45 minuti dalla chiusura delle contrattazioni. Il Mibtel cede il 6,13% a 17.812 punti e lo S&P/Mib il 6,4% a 22.110 punti. Tra i titoli in maggiore tensione Intesa Sanpaolo, che cede il 9,56% a 3,16 euro, mentre Unicredit cede il 9,16% a 2,54 euro.

16:49 Unicredit smentisce taglio a stipendi dei dipendenti

Nessuna stretta sul salario dei dipendenti Unicredit. Lo precisa l'istituto di credito, facendo riferimento a quanto riportato oggi in alcuni servizi televisivi. L'amministratore Delegato Alessandro Profumo, annunciando oggi interventi per il contenimento dei costi, "non ha assolutamente parlato di alcuna stretta sul salario dei dipendenti", si puntualizza.

16:47 Catricalà: "Crisi resa più difficile da mancanza dati su investimenti"

La crisi dei mercati è un problema che diventa complesso anche per l'incertezza causata dalla mancanza di dati sui reali investimenti fatti dagli intermediari italiani in prodotti considerati tossici. Ad affermarlo è stato il presidente dell'Antitrust, Antonio Catricalà, intervenendo nel pomeriggio alla presentazione del libro "La Repubblica delle Banche" del senatore Idv e presidente dell'Adusbef, Elio Lannutti.

16:46 L'Ungheria assicura garanzie illimitate ai depositi bancari

L'Ungheria assicurerà garanzia illimitata ai depositi bancari come hanno fatto l'Austria e la Germania. L'ha annunciato oggi il ministro delle Finanze Janos Veres, secondo quanto riferisce l'agenzia di stampa Mti.

16:44 Sarkozy elogia banche centrali: "Ottima azione coordinata"

"Un'ottima decisione che è adatta alla situazione economica". Così il presidente della Repubblica francese, Nicolas Sarkozy, ha accolto l'azione coordinata delle banche centrali che hanno deciso di abbassare i tassi di interesse per fronteggiare la crisi dei mercati internazionali, una "tempesta finanziaria senza precedenti".

16:43 Di Pietro: "Dal governo disegno legge fantoccio"

Il provvedimento che il governo varerà questa sera nel Consiglio dei ministri straordinario è "un provvedimento fantoccio perché le garanzie per i depositi da 103 mila euro già ci sono": è quanto afferma il leader dell'Italia dei Valori Antonio Di Pietro, sottolineando invece come la disponibilità a dare vita a una 'task force' lanciata da Massimo d'Alema sia la strada giusta da percorrere.

16:42 A un'ora dall'apertura New York torna a perdere

Gli indici di borsa tornano in calo a New York dopo il rimbalzo seguito al taglio d'emergenza dei tassi concertato fra Fed, Bce e altre banche centrali. A un'ora dall'inizio degli scambi, in una seduta caratterizzata da fortissima volatilità, il Dow Jones cede lo 0,61%, lo S&P lo 0,21% e il Nasdaq procede invariato.

16:39 Barroso: "Coordinamento Ue finora non è stato sufficiente"

Per il presidente della Commissione europea José Manuel Barroso il coordinamento nostrato finora all'interno dell'Ue davanti alla crisi finanziaria non è sufficiente e deve essere aumentato. Nel corso di un intervento al parlamento europeo Barroso ha spiegato: "La gravità della crisi finanziaria è evidente e deve essere al cuore del prossimo consiglio".

16:34 Chiti: "Schifani ha chiesto al governo di riferire anche al Senato"

"Il presidente del Senato Renato Schifani, tramite il ministro per i rapporti con il Parlamento, si è già attivato per chiedere al governo di venire a riferire anche al Senato sulla crisi finanziaria dei mercati". E' quanto comunica alla ripresa dei lavori d'aula il presidente di turno, Vannino Chiti, aggiungendo però di non sapere ancora quale sarà la data.

16:28 L'Antitrust: "Molte le cose da dire sulle banche, ma non ora"

L'Antitrust avrebbe "molte cose da dire sul sistema bancario" dopo gli ultimi sviluppi della crisi finanziaria, ma ritiene sia il "momento della prudenza" e preferisce aspettare che la fase critica sia superata. Lo ha sottolineato il presidente dell'Authority, Antonio Catricalà, intervenendo alla presentazione di un libro in Senato.

16:19 Domani alla Camera informativa Tremonti sulla crisi finanziaria

Il ministro dell'Economia Giulio Tremonti terrà domani alle 8:30 alla Camera l'informativa al Parlamento sulla crisi della finanza internazionale. E' quanto si apprende da fonti parlamentari di maggioranza.

16:11 Fillon: "Struttura giuridica garantita dallo Stato per le banche"

Il primo ministro francese, Francois Fillon, ha annunciato all'assemblea nazionale la costituzione di una "struttura giuridica" detenuta e garantita dallo Stato con l'obiettivo di "intervenire finanziariamente" e "senza indugi" a favore delle banche. "Oggi questa struttura esiste e già detiene la partecipazione pubblica in Dexia", la banca franco-belga salvata dal fallimento, ha dichiarato Fillon spiegando che l'obiettivo è ricostituire la fiducia sui mercati e tra le stesse banche.

16:04 Dalla Covip invito ai fondi affinché diversifichino gli investimenti

Per rispondere nel miglior modo possibile alle turbolenze dei mercati e ridurre al minimo gli effetti negativi la Covip "ritiene necessario richiamare con forza tutte le forme pensionistiche complementare al puntuale rispetto del principio della diversificazione" dei loro investimenti. E' quanto ha detto il presidente facente funzione della stessa Covip, Bruno Mangiatordi, in un'audizione alla commissione Finanze del Senato.

16:00 Wall Street consolida il rialzo: Dow Jones a +1,14%

La borsa di New York, fra scambi estremamente volatili, consolida il rialzo: a mezzora dall'inizio il Dow Jones guadagna l'1,14%, lo S&P l'1,35% e il Nasdaq l'1,56%

15:47 Milano a - 3%

Piazza Affari in forte perdita a metà Pomeriggio in coincidenza con l'apertura negativa di Wall Street. Il mibtel segna -3% e l's&p mib -2,7%.

15:45 Wall Street risale

Dopo un'apertura in forte calo girano in positivo gli indici a Wall Street: il Dow Jones guadagna lo 0,32%, lo S&P lo 0,39% e il Nasdaq lo 0,33%.

15:33 Wall street apre in ribasso, dj -1,34% nasdaq -2,52%

New York h aperto in deciso ribasso: nei primi scambi il Dow Jones cede il 2,23%, lo S&P l'1,84% e il Nasdaq il 2,50%.

15:19 Fmi: "Italia in recessione"

L'economia italiana sta entrando in una fase di recessione. Il Fmi prevede, infatti, una flessione della crescita pari allo 0,1% nel 2008 e al 0,2% nel 2009. E' quanto si legge nell' ultimo World Economic Outlook. Ma l'economia va male anche per l'Irlanda per la quale il Fondo prevede una flessione dell'1,8% quest'anno e dello 0,6% il prossimo

15:19 Usa, futures negativi

Brusca virata in territorio negativo per i futures sugli indici azionari usa. Dopo che i futures sul dow jones sono arrivati a guadagnare quasi 200 punti successivamente alla notizia dell'intervento coordinato della Fed, Bce e Banca d'Inghilterra, sui mercati tornano, pesanti, le vendite.

 

15:10 Borse europee in discesa

L'Europa torna a scendere prima dell'apertura di Wall Street, sulla scia dell'inversione dei futures Usa girati negativi dopo la breve fiammata. Alle 15 traina Francoforte a -4,6% seguita da Amstetdam a -4,4% e da Parigi a -4,1%. Cedono oltre il 3% Londra e Zurigo. La meglio tenuta Madrid a-2,4%.

15:06 Federal reserve: "Rischi ribasso per la crescita"

"Il recente intensificarsi della crisi finanziaria ha aumentato i rischi al ribasso sulla crescita" dell'economia. E' con queste parole che la federal reserve ha spiegato la decisione di intervenire sui tassi di interesse attraverso un taglio di 0,50 punti coordinato con la Bce e la Banca d'Inghilterra.

15:03 Fmi: "La peggiore crisi dal 1930"

L'economia globale sta "decelerando rapidamente", è la "peggiore crisi finanziaria dal 1930". L'allarme lo lancia il Fondo monetario nel suo ultimo Rapporto sull'economia mondiale, in cui descrive un'economia globale che rallenta dal +5% del 2007 al +3,9% del 2008, per frenare ancora a +3% nel 2009, un ritmo che molti esperti considerano l'orlo della recessione.

14:55 Milano scende ancora: -4%

Indici europei di nuovo in peggioramento in scia all'inversione dei future usa. A Milano, l's&p/mib cede il 4,14%, il mibtel il 4,04%.

Parigi arretra del 3,69%. Londra del 2,30%, francoforte del 4,45%.

14:53 Italia dei Valori sospende protesta

Dopo l'annuncio che domani il governo riferirà alle Camere, Italia dei valori ha sospeso la manifestazione in piazza Montecitorio che si sarebbe dovuta tenere oggi per protestare contro la mancanza di informazione al parlamento da parte del governo sulla crisi dei mercati

14:45 Borse europee, andamento contrastato. Milano -3%

Continua l'andamento contrastato delle Borse europee. Londra +0,99%; Milano -3,28%; Francoforte -0,6% e Parigi -0,3%

14:32 Al Cdm anche aiuti alle imprese in difficoltà

Tra le misure che il Governo si appresta a varare nel Cdm straordinario di stasera, oltre all'innalzamento della soglia di garanzia per i conti correnti da 20 mila a 100 mila euro, una ciambella di salvataggio per le imprese in difficoltà sul mercato del credito. Non sarebbe invece previsto il Fondo anti-crisi

14:26 Merkel: "Taglio tassi riporterà fiducia"

Il cancelliere tedesco Angela Merkel è convinto che "il taglio di mezzo punto dei tassi di interesse deciso dalla Bce dovrebbe contribuire a riportare fiducia e costituire un segnale di rafforzamento per l'economia"

14:22 Andamento delle Borse mondiali

Ecco l'andamento delle Borse alle 14. Chiuse le contrattazioni in Asia: Tokyo -9,38; Hong Kong -8,17; Singapore +0,00. Chiuse le Borse anche negli Usa: Dow jones -5,11. Restano aperte le contrattazioni in Europa: Milano -0,88; Londra +0,76; Parigi -0,10; Francoforte -0,96; Zurigo -1,44; Amsterdam -1,12; Madrid -0,70

14:13 Domani alla Camera il governo sulla crisi

Domani il governo riferira' in Aula alla Camera sulla crisi dei mercati

14:00 Berlusconi annulla conferenza stampa

La conferenza stampa di Silvio Berlusconi, e del ministro per la Funzione pubblica, Renato Brunetta, fissata per oggi pomeriggio alle 17, e' stata annullata e rinviata probabilmente a domani.

13:57 Tremonti: "Impegno per il risparmio"

Il Governo "si impegna ad adottare tutte le misure necessarie per stabilizzare il sistema finanziario e per tutelare il risparmio". Lo afferma in una nota il Ministro dell'Economia Giulio Tremonti.

13:50 Giannini a Repubblica tv: "Ddl sarà sui depositi bancari"

Il vicedirettore di Repubblica Massimo Giannini a Repubblica Tv. "Il decreto legge verterà sui depositi bancari. Finora i depositi bancari erano coperti da un Fondo interbancario di garanzia, quindi privato. Di fronte ai rischi di questi giorni, alla luce delle decisioni prese all'Ecofin, il governo italiano estende la garanzia del Tesoro anche al Fondo interbancario privato. In altre parole, lo Stato diventa garante. Decisioni del genere sono già state prese da Irlanda e Austria". "Resterà il limite dei 103 mila euro garantiti per deposito bancario. Per fortuna l'Italia ha una disciplina migliore di altri paesi: per cui chi ha più conti avrà più risarcimenti".

13:42 Borse, svanisce l'effetto del taglio

E' durato circa mezz'ora per le borse europee l'"effetto" del taglio concertato dei tassi d'interesse operato contemporaneamente dai maggiori istituti di credito centrali del mondo. Dopo un'immediata reazione positiva, infatti, nella quale le perdite si erano decisamente ridotte, a circa mezz'ora dalla decisione delle banche le flessioni tornano ad essere superiori ai tre punti percentuale. In particolare amsterdam registra una perdita del 3,35%, bruxelles del 3,77%, parigi dell'1,92%, francoforte dell'1,82%, londra dello 0,56%, madrid dell'1,23% e zurigo dell'1,99%.

13:40 Almunia: "Normale ridurre i tassi"

Un sorriso e una sola parola: "E' normale". Così il commissario europeo agli affari monetari, Joaquin Almunia, risponde a chi, incrociandolo all'ingresso della commissione europea, gli chiede un parere sull'inattesa decisione della bce di ridurre i tassi di interesse.

 

13:35 Crisi, si va verso un vertice mondiale

l premier britannico Gordon Brown fa sapere di aver discusso con il presidente Usa, George W. Bush la possibilità di riunire martedì prossimo un vertice dei leader mondiali.

13:33 Wall Street di nuovo in calo: -2,95

Andamento indici ore 13.30, Mibtel-2,95%, Spmib -2,80%, Midex -3,08% e All Stars -4,45%.

13:32 Telefonata Berlusconi-Brown

Il premier inglese Gordon Brown ha avuto poco fa un colloquio telefonico con Silvio Berlusconi.

13:23 Sarkozy: "Serve azione coordinata"

Il presidente francese Nicolas Sarkozy si è appellato ad un'"azione coordinata" tra governi e banche centrali: sarebbe questo, a suo giudizio, l'unico modo per fronteggiare una crisi finanziaria "senza precedenti".

13:22 Milano cede il 2,19%

Piazza Affari dopo l'annuncio del taglio ai tassi da perte delle Banche Centrali ha ridotto le perdite fino al -0,8%, ma ora il Mibtel cede il 2,19%

13:21 Crisi, domani governo in Aula

Il governo riferirà domani mattina in aula alla Camera sulla crisi finanziaria internazionale.

13:19 Governo: copertura sui depositi bancari fino a 103mila euro

Prime indiscrezioni sul piano che stasera verrà approvato dal governo: il decreto legge introdurrà la copertura dello Stato su tutti i depositi bancari, con un importo fino a 103 mila euro, come ha deciso l'Ecofin e come hanno già fatto Irlanda e Austria.

13:14 G8 allargato entro fine anno

Il presidente francese, Nicolas Sarkozy, ha affermato oggi ad Evian, dopo un incontro con il presidente russo Dimitri Medvedev, che "è ora di cambiare le nostre organizzazioni", che il Consiglio di sicurezza e il G8 devono essere "allargati". Sulla riunione allargata del G8, proposta che ha raccolto l'adesione del presidente russo, Sarkozy ha precisato che dovrà svolgersi "prima della fine dell'anno".

13:14 Milano risale

La Borsa recupera dai minimi toccati durante la mattinata grazie al ritorno del denaro su alcuni fra i principali valori: il Mibtel poco dopo le 13 perde l'1,55% dopo aver segnato flessioni anche superiori al 7%.

13:13 Finito vertice economico

E' finito il mega vertice al Tesoro sulla crisi dei mercati tra ministero dell'economia, Bankitalia, Confindustria, Mediobanca e Abi. La riunione è durata circa un'ora.

13:10 Londra in positivo

Inversione di tendenza per la borsa di Londra dopo il taglio dei tassi d'interesse. Dopo una mattinata in calo l'indice ftse-100 al momento guadagna lo 0,95% a quota 4.648.

13:09 Borse in recupero

Le borse europee riducono le perdite dopo il taglio dei tassi operato da fed (a 1,75%) e da bce (a 3,75%). L's&p/mib cede l'1,48%, mibtel il 2,29%. Parigi perde l'1,09%, francoforte l'1,5%.

13:02 Tassi, Bce taglia a 3,75%, Fed a 1,75%

Con il tagli di mezzo punto del costo del denaro deciso congiuntamente a livello mondiale, la Fed portato i tassi all'1,5% e la Bce al 3,75%. All'operazione hanno partecipato la Federal Reserve, la Bce, la Banca d'Inghilterra, la Banca del Canada, e le Banche centrali di Svezia e Svizzera.

12:56 Catricalà: "Non venga meno concorrenza"

In questo momento di crisi dei mercati finanziari "occorre mantenere alto il vessillo della concorrenza, davanti a questa tempesta di venti protezionisti che si levano da più parti". E' quanto osserva il presidente dell'Antitrust, Antonio Catricalà, che ritiene necessario l'intervento dello stato "solo per cause eccezionali e in momenti eccezionali.

12:52 D'Alema: "Task force utile ma Berlusconi se ne frega"

La proposta di Pierluigi Bersani di dar vita a una task force maggioranza e opposizione per affrontare la crisi dei mercati è "di buon senso" ma lo "stile del governo purtroppo è un altro", al presidente del consiglio "non frega niente" dell'opposizione perchè "ha un'idea autoreferenziale e si ritiene al di sopra del confronto con gli altri". Lo dice Massimo D'Alema,

12:45 Unicredit risale

Il titolo Unicredit prova a risalire in borsa e limita il calo al 6% alle 12.40 dopo aver segnato un ribasso di undici punti percentuali all'inizio della seduta.

 

12:41 In corso vertice economico

E' in corso al ministero dell'economia il vertice con Bankitalia, Confindustria, Mediobanca e Abi.

12:40 Da Commissione Ue nuove iniziative legislative

La decisione di rafforzare il sistema di garanzia dei depositi bancari presa ieri dall'Ecofin si tradurrà presto in una iniziativa legislativa della commissione europea. Lo ha detto il portavoce di Bruxelles Johannes Laitemberger. "E' importante che tutte

le azioni nazionali siano inserite all'interno del quadro comune concordato dall'Ecofin".

12:36 Piazza Affari sempre in calo: -4,9%

Piazza affari continua a perdere terreno al giro di boa di metà seduta. L'intervento del governo inglese, che ha annunciato la parziale nazionalizzazione di otto banche, non è stata sufficiente per tranquillizzare gli investitori, che si attendono interventi risoluti sul fronte del taglio dei tassi. Il mibtel perde il 4,9% e l's&p mib il 4,7%.

12:32 Wall Street, future indicano apertura in calo di circa il 2%

Si va verso un'altra apertura in calo a Wall Street. Le prime indicazioni sui futures indicano una flessione dell'1,82% per il dj e dell'1,83% sia per s&p 500 sia per il Nasdaq. Continuano a pesare le parole del presidente della Fed, Ben Bernanke, che ieri ha espresso preoccupazione che la crisi finanziaria porti gli usa verso la recessione.

12:22 Euribor, nuovo record a tre mesi

Continuano ad aumentare le pressioni sull'Euribor, il tasso al quale sono agganciati i mutui variabili: la scadenza a tre mesi, che rappresenta uno dei benchmark più importanti per il mercato interbancario dell'eurozona, è salita al fixing odierno al 5,393% da 5,377% di ieri, un nuovo record da oltre dieci anni.

12:04 Borsa Londra, vola Hbos

Cresce l'ottimismo sulla finalizzazione dell'acquisizione di Hbos da parte Lloyds. Dopo il piano di salvataggio per le banche inglesi annunciato oggi, i trader sono fiduciosi che l'operazione possa andare in porto e i titoli hbos volano del 42,66% a 134,1 pence.

12:00 Letta (Pd): "Berlusconi rifiuta il dialogo"

Le parole con cui ieri Silvio Berlusconi ha risposto a Walter Veltroni sulla possibilità di discutere insieme le politiche più efficaci contro la crisi, "al di là delle maldestre smentite, svelano il rifiuto del contributo dell'opposizione". Enrico letta, ministro del Welfare nel governo ombra del Pd, commenta così la "voce dal sen fuggita" del presidente del consiglio.

11:48 Unicredit a -11.15%

Il titolo Unicredit continua ad affondare in borsa. Alle 11.40 la banca guidata da Alessandro Profumo segna un calo dell'11,15% a 2,485 euro per azione.

11:40 Stasera alle 20 Consiglio dei ministri per misure anticrisi

Un consiglio dei ministri straordinario dedicato alla crisi finanziaria è stato convocato per questa sera alle 20. La riunione dovrebbe concludersi con un apposito disegno di legge. La decisione è stata presa dopo il faccia a faccia tra Berlusconi e il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti.

 

11:36 Profumo: "Contatti di Unicredit con investitori per quota Generali"

Unicredit sta "discutendo con potenziali investitori" una transazione sulla quota detenuta in Generali, legata in gran parte a un bond convertibile. Lo ha affermato l'amministratore delegato della banca, Alessandro Profumo, incontrando gli analisti a Londra per la Merrill Lynch Banking & Insurance CEO Conference, trasmesso in audio webcasting dal sito della banca.

11:28 Scaroni: "Crisi temporanea, l'Eni guarda al futuro con ottimismo"

"Consideriamo questi fenomeni, per quanto traumatici, temporanei". L'amministratore delegato dell'Eni, Paolo Scaroni, non si dice preoccupato per la crisi finanziaria internazionale sottolineando che "i programmi li continuiamo a portare avanti, guardando con ottimismo al futuro".

11:19 Morando: "Manifestazione si farà e sarà contro il governo"

"La manifestazione del 25 ottobre deve tenere conto di questo contesto internazionale gravissimo e deve muoversi coerentemente con quella esigenza, non capisco perché la dobbiamo sospendere. Se Follini si limita a dire che bisogna sospendere l'iniziativa a mio giudizio non è condivisibile. L'iniziativa del 25 ottobre deve tenere conto di questo contesto gravissimo nel quale ci muoviamo e sicuramente si farà". Lo dice il coordinatore del governo ombra del Partito Democratico, Enrico Morando, intervistato dal quotidiano online affaritaliani.It commentando la proposta avanzata da Marco Follini di rinviare la manifestazione del 25 ottobre organizzata dal Pd contro il governo a causa della crisi mondiale economico-finanziaria.

11:16 Tassi interbancari continuano la corsa: Euribor a tre mesi al 5,39%

I tassi interbancari denominati in euro anche oggi sono in salita, con l'Euribor a tre mesi arrivato al 5,39% dal 5,38% precedente, ennesimo record. Il tasso ad un mese è salito al 5,20% dal 5,18% e quello ad una settimana al 5,02% dal 4,99%.

11:11 Borse europee limano le perdite: Londra e Parigi intorno a -5%

Le Borse europee riducono sensibilmente le perdite d'inizio seduta con l'indice paneuropeo Dj Stoxx 600 che lascia sul terreno il 5,5 per cento. A limare i cali sono Londra e Parigi che, dopo essere cadute in avvio di seduta circa dell'8 per cento, segnano ora delle flessioni rispettivamente del 5,1 e del 5,7 per cento. Più pesanti Francoforte (-6,2%) e Milano (-6,4%).

11:09 Mediolanum rileva mutui da Fonspabank

Banca Mediolanum ha sottoscritto oggi un accordo con Fonspabank, istituto del Gruppo Morgan Stanley, per l'acquisizione del portafoglio mutui a suo tempo erogato da Fonspabank nel periodo dal 2005 al 2007 a clienti di Banca Mediolanum. L'operazione, che sarà effettiva dopo le ultime verifiche e ottenute le previste autorizzazioni, è relativa a un portafoglio mutui pari a circa 170 milioni di euro e riguarderà 1742 clienti.

11:06 Bankitalia: inflazione nei prossimi mesi attesa al 3,7%

L'inflazione attesa nei prossimi 12 mesi "è pari al 3,7%, in aumento rispetto al 3,5% registrato lo scorso giugno" e "ad influenzare negativamente le prospettive delle imprese sono soprattutto la dinamica attesa del costo delle materie prime, del costo del lavoro e delle condizioni di accesso al credito". A rilevare il pessimismo delle aziende italiane per i prossimi mesi, è l"Indagine sulle aspettative di inflazione e crescità contenuta nei supplementi del Bollettino Statistico della Banca d'Italia.

11:03 Borsa di Hong Kong chiude a -8,2%

Precipita la borsa di Hong Kong in chiusura. L'indice di riferimento Hang Seng è sceso di 1.372,03 punti a 15.431,73, pari a un meno 8,2%, ai minimi da oltre due anni.

11:01 Bonanni: "Clima di paura scatenerà istinti sulle aziende"

"La prossima ondata di crisi finanziaria può mettere in difficoltà le aziende, perché al di là del dissesto finanziario, bisogna perparasi a questo clima di paura che scatenerà istinti fortissimi che ricadranno sulle aziende". Lo ha detto il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni, a Palermo per l'assemblea dei delegati.

10:59 Brown chiede all'Ue di adottare "piano europeo di finanziamento"

Il premier britannico Gordon Brown ha invitato gli altri paesi dell'Ue ad adottare un "piano europeo di finanziamento" per il salvataggio del sistema bancario, precisando di averne parlato stamani con il presidente francese Nicolas Sarkozy.

10:57 Opposizione compatta chiede a governo di riferire in Parlamento

La crisi dei mercati e delle banche fa il suo ingresso in Parlamento e l'opposizione chiede oggi compatta al governo di venire a riferire in Aula sulla gravissima situazione della finanza internazionale. Massimo Donadi dell'Idv, Quartiani del Pd e Luca Volontè dell'Udc nei loro interventi in apertura dei lavori della Camera che oggi deve discutere gli ordini del giorno al provvedimento sulla scuola, ricordano tutti che negli altri paesi europei e non, i governi hanno informato il Parlamento della situazione e delle misure che si intendevano prendere.

10:55 Vertice al Tesoro con Bankitalia, Confindustria e Abi

Supervertice al ministero dell'Economia, stamattina alle 11,30, per un'analisi a 360 gradi con tutti gli attori del mondo economico sulla crisi dei mercati e gli effetti nel nostro paese. Giulio Tremonti ha convocato a via XX Settembre i rappresentanti di Bankitalia (sarà presente il direttore generale, Fabrizio Saccomanni), il presidente di confindustria, Emma Marcegaglia, il presidente dell'Abi, Corrado Faissola.

L'obiettivo è quello di adottare una strategia condivisa per far fronte alla crisi e all'eventuale aggravarsi delle ricadute in italia. In questa fase è importante rassicurare i risparmiatori e scoraggiare la speculazione.

10:46 Brown: "I mercati finanziari hanno smesso di funzionare"

I mercati finanziari globali hanno smesso di funzionare. Lo ha sottolineato il premier britannico, Gordon Brown, nel presentare il piano a sostegno del sistema bancario annunciato oggi dal governo.

10:38 Tremonti: "Veltroni dice falsità, è un vero comunista"

"Dice che nel dDef di qualche anno fa io abbia proposto qualche cosa sui mutui. Non so dove l'hanno tirata fuori. Forse da qualche semi-lavorato fatto dagli uffici...io non l'ho mai firmato e l'ho anche detto. Chi usa certe falsità è un comunista vero". Così il ministro dell'Economia Giulio Tremonti risponde al Gr1 che lo interroga sulle affermazioni di Walter Veltroni e di Pierluigi Bersani che 'accusano' Tremonti di aver cercato di introdurre i mutui su modello americano nel 2003.

10:30 Tremonti: "L'Europa si è mossa bene, le banche sono sicure"

Dall'Europa arriva "un messaggio di sicurezza sulle banche: saranno tenute in piedi. E sul risparmio: sarà difeso. Questo è molto importante per evitare effetti negativi. Alla fine l'Europa si è mossa bene". Così, ai microfoni del Gr1, il ministro dell'Economia Giulio Tremonti. Interrogato sulla proposta di un fondo di garanzia europeo, sul modello americano, che sembra non aver incontrato i favori di alcuni partner europei, il ministro ha risposto che "c'è un'idea europea, abbastanza equivalente. Comunque - ha ripetuto - si salvano le banche, intervengono i governi se necessario; si salva il risparmio, lo tutela il governo, se necessario. Dalle mia parti si dice: piuttosto che niente, meglio piuttosto. E' un buon piuttosto".

10:29 Chiudono le due Borse di Mosca

Le due Borse di mosca, Rts e Micex, hanno sospeso le contrattazioni poco dopo l'apertura quando stavano perdendo rispettivamente l'11,25% e il 14,35%. Rts (la borsa principale con titoli scambiati in dollari) ha annunciato che le contrattazioni rimarranno sospese fino a nuovo ordine delle autorità mentre il Micex (scambi in rubli) si fermerà fino al 10 ottobre.

10:28 Parigi fa peggio di Milano: ora perde l'8,18%

Non si arrestano le perdite delle Borse europee sui timori che la crisi sia più profonda di quanto sperato fino ad oggi. I mercati perdono così mediamente il 7,6%. Tra le peggiori Piazze finanziarie, oltre a quella milanese che vede lo S&P/Mib (-7,2%) piombare sui livelli del 2003, spuntano Parigi (-8,18%) e Francoforte (-8,11%). Male anche Londra (-7,38%).

10:14 Milano cede ancora: -7%, è la peggiore in Europa

Seduta da brivido a Piazza Affari, peggior listino a livello europeo, con gli indici piombati sui livelli di aprile del 2003. Il Mibtel fa un tonfo del 7% a 16.505 punti mentre lo S&P/Mib perde il 7,2% a 21.910

punti.

10:06 Sospese al ribasso a Milano Telecom Italia e Seat Pg

Nuova serie di di sospensioni al ribasso, tra i tioli coinvolti anche Telecom Italia e Seat Pg.

10:02 Forti perdite per Unicredit dopo riammissione alle contrattazioni

Titoli Unicredit in forte calo in Borsa dopo la riammissione alle contrattazioni in seguito a un'iniziale sospensione per eccesso di ribasso: dopo le nuove dichiarazioni dell'ad Alessandro Profumo, che questa mattina a Londra ha parlato in una conferenza organizzata per gli analisti da Merrill Lynch anunciando la riduzione del capitale allocato alla divisione Markets & Investment Banking, il titolo perde oltre il 9%.

09:57 Mibtel a meno 6,16%

In profondo rosso Piazza Affari: il Mibtel scende a meno 6,16%.

09:53 Follini: "C'è troppa crisi, Veltroni rinvii manifestazione del 25"

"Con tutto quello che succede in Borsa, con i risparmiatori che tremano, con un modello economico da reinventare, mi chiedo se la piazza sia la risposta più giusta''. In un'intervista al Corriere della Sera Marco Follini, ex segretario dell'Udc e ora senatore del Pd suggerisce al segretario del Partito democratico, Walter Veltroni, di rinviare la manifestazione prevista per il 25 ottobre.

09:51 Anche Piazza Affari accentua il ribasso

Prosegue in deciso ribasso e con una pioggia di sospensioni la seduta di Piazza Affari, che vede lo S&P/Mib perdere il 4,97% a 22.451 punti e il Mibtel il 4,77% a 16.962.

09:49 Si accentua il calo sui mercati europei

A circa mezz'ora dall'avvio delle contrattazioni, Amsterdam registra una flessione del 6,16%, Bruxelles del 6,69%, Parigi del 4,6%, Francoforte del 4,97%, Londra del 3,99%, Madrid del 3,76% e Zurigo del 3,94%.

09:46 Bce annuncia asta rapida di un giorno per 70 mld dollari

La Bce ha annunciato un'asta rapida a un giorno in dollari sull'overnight a 70 miliardi dopo quella da 50 miliardi di dollari indetta nella vigilia. I risultati saranno pubblicati dopo le 10.45. L'operazione fa parte di una serie di iniziative che la Bce sta prendendo di concerto con le altre banche mondiali per cercare di ripristinare la fiducia sui mercati del credito.

09:40 Unicredit riammessa alle contrattazioni

Unicredit rientra nelle contrattazioni a Piazza Affari, e cede l'8,83%.

09:39 Sempre male le borse europee

Le borse europee peggiorano poco dopo l'apertura. Parigi cede il 4,52%, Londra il 2,36%, Zurigo il 3,8% e Francoforte il 4,46%.

09:31 Mosca sospende contrattazioni per eccesso di ribasso

Le Borse di Mosca, Micex e Rts, hanno sospeso le contrattazioni a circa mezz'ora dall'apertura per eccesso di ribasso. L'indice Micex stamane aveva segnato a un minuto dall'apertura un meno 11,47%, il Rts a due minuti era a meno 8,65%.

09:30 A Milano prosegue l'andamento negativo

Le sospensioni per eccesso di ribasso di numerosi titoli fra i più capitalizzati del listino limitano nella primissima fase l'attività di piazza Affari che, penalizzata dai crolli sui mercati asiatici e dalla debacle di ieri a Wall Street, perde comunque, dopo circa mezz'ora di contrattazioni, il 3,72% (indice Mibtel).

09:08 Raffica di sospensioni a Piazza Affari, c'è anche Unicredit

L'avvio di Piazza Affari è caratterizzato da una raffica di sospensioni al ribasso, tra cui quelle di Unicredit e Saipem.

09:08 Piazza Affari apre a -3,91%

Apertura in forte calo anche oggi per gli indici di Borsa, penalizzati dal crollo dei mercati asiatici questa mattina e di Wall Street ieri sera. Il primo Mibtel segna una flessione del 3,91% a 17.115, l'S&P/Mib del 3,91% a 22.698, l'AllStars del 3,46% a 9361.

09:06 Borse europee aprono in negativo

Aprono col segno meno le principali borse europee: Parigia -3,7%, Francoforte -3,2% e Londra -1,64%

09:04 Governo inglese nazionalizza parzialmente 8 banche

Il governo inglese è pronto a investire fino a 50 miliardi di sterline per ricapitalizzare le banche investite dalla crisi dei mutui subprime. E' quanto prevede il piano del governo secondo quanto comunicato dal Tesoro. Sarebbero 8 gli istituti di credito coinvolti.

08:58 Borsa di Mosca apre in fortissimo ribasso

La principale Borsa di Mosca, Rts (dove i titoli sono scambiati in dollari) ha aperto le negoziazioni in calo dell'8,65% sulla scia del crollo di oltre il 9% di Tokyo.

08:40 Crisi mutui, 200 miliardi sterline da Banca d'Inghilterra

La Bank of England renderà disponibile per il sistema bancario liquidità per almeno 200 miliardi di sterline. Lo riferisce l'agenzia Bloomberg.

08:31 Bersani: "Task force per rassicurare il Paese"

"Il governo se ne sta con le mani in mano a guardare che tempo che fa". A lamentare l'assenza della capacità di rassicurare i cittadini in seguito alla crisi finanziaria internazionale è Pierluigi Bersani, ministro dell'Economia del governo ombra, che lancia la proposta di costituire una "task force per rassicurare il Paese" sul fatto che si sta lavorando tutti, senza creare allarmismi.

08:17 Euro in calo sul dollaro

Euro in calo sul dollaro questa mattina intorno alle 8. La moneta unica viene scambiata a quota 1,3559 dollari mentre ieri, secondo la rilevazione della Bce, era a quota 1,3632 dollari.

08:05 Tokyo chiude le contrattazioni a meno

A conclusione di una giornata nerissima, l'indice Nikkei della Borsa di Tokyo chiude con un -9,4%, a 9.203 punti.

08:03 Dollaro in ribasso sullo yen

Il dollaro ancora in netto ribasso nei confronti della moneta giapponese. Il biglietto verde è sceso sotto la soglia dei 100 yen e scambia a 99,99 contro i 102,41 della chiusura di oggi.

08:02 Hong Kong, meno 5,55% a metà giornata

A Hong Kong, l'indice Hang Seng ha concluso la mattinata in calo del 5,55% a 15.871,15 punti. E' la prima volta che l'indice scende sotto quota 16 mila punti da oltre 27 mesi.

07:54 Borsa di Tokyo a meno 9,81%

A Tokyo, l'indice Nikkei ha perso 996,09 punti, pari al 9,81 per cento, posizionandosi a quota 9.159,81 punti.

07:39 Nikkei senza freni, meno 8,89%

Precipita senza freni la Borsa di Tokyo. L'indice Nikkei dei 225 titoli guida ha perso 903,20 punti, pari all'8,89 per cento, posizionandosi a quota 9.252,70 punti.

 

07:21 SudCorea, apertura in calo

La Borsa sudcoreana apre in forte ribasso stamattina. L'indice Korea composite stock price ha perso nei primi 45 minuti 37,73 punti, pari al 2,8 per cento, scendendo a 1.328,37 punti. Poco prima il ribasso era stato del 3,5 per cento, poi il leggero recupero.

07:17 In Asia greggio torna sotto quota 90 dollari

Torna sotto quota 90 nei mercati asiatici il prezzo del greggio dopo il rialzo di ieri a New York. Nel dopomercato elettronico che fa riferimento al Nymex, la Borsa merci di New York, a WSingapore il greggio per consegna a novembre è stato trattato oggi a mezzogiorno (ora locale) a 89,13 dollari a barile, con un ribasso di 0,94 dollari rispetto a New York, dove ieri sera aveva fatto registrare un rialzo di 2,25 dollari a barile portando il prezzo a 90,06 dollari.

07:15 Indonesia, sospese le contrattazioni

La direzione della Borsa di Giacarta ha sospeso le contrattazioni, dopo che l'indice aveva registrato perdite superiori al 10 per cento a metà giornata.

07:15 Nikkei in caduta libera

Caduta senza freni delle quotazioni alla Borsa di Tokyo. L'indice Nikkei dei 225 titoli guida ha perso 715,10 punti, pari al 7,04 per cento, posizionandosi a quota 9.440,80 punti.

 

 

 

2008-10-07

I ministri delle Finanze europei hanno bocciato la proposta di Francia, Italia e Olanda

Accordo per innalzare ad almeno 50 mila euro la garanzia dei depositi bancari

Ecofin, no al fondo salva-banche

Trichet: "Abbiamo dei limiti"

Il presidente Bce: "Non abbiamo capacità di intervenire su problemi di insolvenza"

Ecofin, no al fondo salva-banche Trichet: "Abbiamo dei limiti"

Il presidente della Bce Jean-Claude Trichet

 

ROMA - Per i mercati europei è stato un nuovo giorno di passione, influenzato anche dalla decisione dell'Ecofin di bocciare l'idea di istituire un fondo Ue per salvare le banche, sostenuta da Francia, Italia e Olanda. Raggiunto, invece, un accordo per innalzare da 20 mila ad almeno 50 mila euro la soglia minima di garanzia dei depositi bancari. "Ci sono limiti a quello che possiamo fare - ha detto il presidente della Bce, Jean-Claude Trichet -, non abbiamo la capacità di intervenire quando ci sono dei problemi di insolvenza".

Ecofin. I 27 ministri delle Finanze europei riuniti in Lussemburgo, pur avendo bocciato la proposta di un fondo europeo per salvare le banche, sostenuta da Parigi, Roma e Amsterdam, hanno concordato "dei principi comuni Ue" che guideranno l'azione dei Paesi membri contro la crisi finanziaria, si legge nelle conclusioni del Consiglio.

I principi Ue. Primo, gli interventi dovrebbero essere rapidi e temporanei; secondo, verrà riposta particolare attenzione agli interessi dei contribuenti; terzo, gli azionisti dovrebbero sopportare le conseguenze degli interventi; quarto, i governi dovrebbero essere in condizioni di cambiare il management; quinto, i management non dovrebbero mantenere benefici non dovuti e i governi potrebbero avere il potere di intervenire sulle remunerazioni. Tra i principi concordati inoltre, al sesto punto, i ministri sostengono che "il legittimo interesse dei concorrenti deve essere protetto, in particolare attraverso le norme sugli aiuti di Stato", si legge nelle conclusioni.

Infine ultimo principio, l'impegno ad "evitare i negativi effetti di rovesciamento". I ministri si dicono inoltre d'accordo "per coordinare in modo molto stretto tutte le azioni e a tenere in considerazione i potenziali effetti transfrontalieri delle decisioni nazionali". L'Ecofin per proteggere gli interessi dei risparmiatori nella stabilità del sistema "sottolinea la necessità di un approccio che includa, tra gli altri strumenti, la ricapitalizzazione di istituzioni finanziarie vulnerabili, rilevanti dal punto di vista sistemico".

I 27 hanno anche raggiunto un accordo per innalzare da 20 mila ad almeno 50 mila euro la soglia minima di garanzia dei depositi bancari in caso di fallimento di istituti di credito europei. In molti Paesi, però, la soglia prevista sarà di 100 mila euro. Per Tremonti il Fondo "sarebbe stata una decisione capace di esprimere un messaggio politico più forte". Ma è comunque un bene l'essere passati dal divieto degli aiuti pubblici alle banche alla possibilità di intervenire senza essere sanzionati. "Questo è il massimo che si poteva fare, considerando l'Europa", ha detto il ministro dell'Economia Giulio Tremonti al termine della riunione.

Trichet. "La crisi ha colpito il cuore del sistema finanziario internazionale, servono soluzioni coordinate, non in ordine sparso. Soluzioni che non possono privilegiare solo qualche parte del sistema, non ci sono più tabu", ha detto il presidente della Bce. Jean-Claude Trichet è ritornato a parlare della crisi finanziaria nel corso di un intervento tenuto nel sud della Francia. Il numero uno dell'eurotower ha richiamato la necessità di una stretta collaborazione tra Francoforte e le banche centrali dei singoli Paesi su cui risiede la responsabilità della vigilanza bancaria.

Sugli sviluppi della crisi, Trichet ha ribadito i compiti della Bce: "Ci sono dei limiti a quello che possiamo fare - ha detto -, non abbiamo la capacità di intervenire quando ci sono dei problemi di insolvenza. Siamo in una situazione in cui facciamo tutto quello che possiamo per assicurare le liquidità del mercato, in circostanze che sono molto, molto esigenti".

Infine, apertura sulle decisioni odierne dell'Ecofin che ha annunciato la revisione delle regole contabili sulle valutazioni degli attivi delle società, banche comprese. Si dovrebbe arrivare ad ammorbidire i principi sul "mark-to-market" con efficacia dal terzo trimestre del 2008. "Talvolta - ha ammesso Trichet - abbiamo imposto regole che hanno esasperato i boom e i crolli".

(7 ottobre 2008)

 

Un "terremoto senza precedenti". In Europa il 40%

delle perdite. Cosa insegna l'esperienza per rimediare

Fmi: la crisi costerà 1.400 miliardi

Una ricetta in cinque punti

Fmi: la crisi costerà 1.400 miliardi Una ricetta in cinque punti

Il direttore del Fmi Dominique Strauss-Kahn

 

WASHINGTON - Sui mercati è in atto un "terremoto senza precedenti" che costerà 1.400 miliardi di dollari, "una cifra significativamente più alta di quella stimata in aprile". Lo afferma il Fondo Monetario Internazionale nel Global Financial Stability Report, sottolineando che alla fine di settembre le svalutazioni hanno raggiunto quota 760 miliardi di dollari, di cui 580 miliardi a carico di banche. Secondo il Fondo finora sono emerse soltanto il 55% delle perdite potenziali conosciute: se il 'terremotò dovesse peggiorare le svalutazioni potrebbero aumentare di altri 80 miliardi.

Sull'Europa pesa il 40% dei 1.400 miliardi di perdite legate ai subprime americani, cioè circa 560 miliardi, ha detto Jaime Caruana, direttore della divisione mercati dei capitali e monetari del Fondo.

Per restituire fiducia e stabilità al sistema finanziario "in circostanze eccezionali" come quelle attuali si può trarre "insegnamento - afferma il Fmi - dalle esperienze passate che ci indicano i cinque principi base da seguire: misure globali, tempestive e chiaramente comunicate; assicurare che gli interventi governativi siano temporanei e gli interessi dei consumatori protetti; puntare a politiche organiche fra i diversi paesi per stabilizzare i mercati così da massimizzare l'impatto; assicurare una rapida risposta in base alla scoperta tempestiva di tensioni; perseguire obiettivi di medio termine per un sistema finanziario più efficiente, solido e competitivo".

"Nell'applicare questi principi, azioni concrete sono necessarie per smarcare tre aree di problemi legati al deleverage: capitali insufficienti, valutazione incerta degli asset e disfunzioni nel mercato del finanziamento", aggiunge il Fmi, ribadendo che "il ripristino della stabilità finanziaria beneficerebbe ora di un impegno pubblico delle autorità dei paesi colpiti dalla crisi". Ecco di seguito i cinque principi base da tenere in considerazione:

- Misure globali, tempestive e chiaramente comunicate: "Dovrebbero includere le principali sfide offerte dalle tensioni che si sono create con il deleveraging: e cioè migliorare la disponibilità di finanziamenti per stabilizzare i conti; iniettare capitale per supportare le istituzioni con basi solide che però non sono momentaneamente in grado di rifornirsi di adeguato capitale; promuovere un deleverage ordinato rafforzando gli asset in difficioltà attraverso il potere pubblico, stando comunque attenti a evitare di esacerbare effetti prociclici".

- Politiche organiche fra paesi: "Puntare a una serie di politiche coerenti fra i paesi per stabilizzare il sistema finanziario massimizzando l'impatto ed evitando effetti avversi".

- Risposte rapide sulla base della scoperta tempestiva delle tensioni: "Questo richiede un elevato grado di coordinamento fra ogni paese e in molti casi un coordinamento cross border, e una rete che consenta di intraprendere azioni risolutive anche da una serie di autorità diverse".

- Interventi governativi temporanei: "Assicurare che gli interventi di emergenza dei governi siano temporanei e gli interessi dei contribuenti protetti: i meccanismi di intervento dovrebbero minimizzare il moral hazard, riconoscendo che le esigenze della situazione in atto richiedono un evidente supporto pubblico". Nell'intervenire è importante che si includa la partecipazione dei privati ai rischi al ribasso e dei contribuenti ai benefici.

- Perseguire obiettivi di medio termine per sistema solido: Per raggiungere l'obiettivo di un "sistema finanziario più efficiente, solido e competitivo" è necessario un rafforzamento della rete internazionale per aiutare a migliorare la supervisione e la normativa a livello domestico e internazionale, così come la messa a punto di meccanismi per aumentare l'efficacia della disciplina di mercato.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ecofin: depositi più garantiti

Bernanke: "Possibile taglio tassi"

E Wall Street perde il 5%

La ricetta di Trichet (Bce): "Soluzioni internazionali e non in ordine sparso". Ancora una giornata in calo per i mercati asiatici. Altalena di listini nella Borse europee. Bernanke: "La Fed potrebbe considerare taglio tassi". La risposta negativa di Wall Street. Bush: "Tempi duri ma riemergeremo". Mutui più cari: l'Euribor a tre mesi al 5,38%

 

22:22 Tonfo a Wall Street: -5%

La borsa di New York ha concluso la giornata di contrattazioni con un altro sonoro tonfo. Alla fine della seduta, a Wall Street il dow jones ha perduto 497,567 punti (-5%), a quota 9.457,94 punti

21:51 Veltroni a Berlusconi: "Se mi chiami per la crisi, noi siamo pronti"

"Se Berlusconi mi dice: C'è bisogno del concorso dell'opposizione per salvare la situazione economica, senza confusione di ruoli, io sono pronto, sono disposto a farlo". Lo afferma il segretario del Pd Walter Veltroni, durante la trasmissione Ballarò

21:31 Berlusconi: "Ho parlato della crisi con Putin e Bush"

Silvio Berlusconi ha detto: "Ho parlato al telefono con Bush e

con Putin. E' una situazione su cui siamo molto attenti"

21:29 Confindustria incontrerà le banche: "Non chiudete il credito"

Il 17 ottobre prossimo, Confindustria incontrerà i dirigenti delle principali banche italiane per chiedere di non far mancare il credito in questo momento di crisi finanziaria. Lo ha reso noto il presidente di Confindustria Emma Marcegaglia

21:26 Berlusconi con i deputati Pdl sulla crisi dei mercati

Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi è arrivato alla Camera per un incontro con i deputati del Pdl sulla crisi dei mercati

21:25 Visco, Pd: "Corretto il fondo di soccorso europeo"

"E' corretto appoggiare la proposta Sarkozy" di un fondo di soccorso europeo destinato a prevenire eventuali fallimenti bancari. così ha detto Vincenzo Visco, Pd, intervistato da 'la7'

21:23 Berlusconi: "I governi e la Ue devono evitare il panico"

Berlusconi: "I governi e la Ue devono evitare il panico"

21:21 Berlusconi: "Non escludo un G8 sulla crisi finanziaria"

Berlusconi: "Non escluso un G8 straordinario sulla crisi della finanza"

20:32 Bush: "Tempi duri ma riemergeremo"

Il presidente Usa George W. Bush conferma di aver parlato con alcuni leader europei per assicurarsi che che ci sia una "ravvicinata cooperazione" per fronteggiare la crisi finanziaria. Bush dice anche che i "tempi sono duri. L'economia Usa è già passata attraverso crisi difficili e ce la farà ad emergere dalla crisi attuale. Serve una forte azione del governo"

20:18 Minute Fomc: "Previsioni inflazione Usa altamente incerte"

Le previsioni sull'andamento dell'inflazione negli Stati Uniti per il 2008 e il 2009 sono per una moderata riduzione, anche se l'outlook "resta altamente incerto". E' quanto si legge nelle minute del Fomc, il braccio di politica monetaria della Federal reserve relative alla riunione dello scorso 16 settembre

19:56 Altalena di listini nelle Borse europee

Le Borse europee hanno chiuso. Milano: -0,91; Londra +0,35; Parigi +0,5; Francoforte -1,12; Zurigo -0,14; Amsterdam -1,00; Madrid +0,58

19:51 Wall Street, dopo Bernanke, la Borsa Usa perde oltre 3%

A Wall Street, il Nasdaq e lo S&P perdono oltre il 3% dopo che il presidente della Fed Ben Bernanke lascia intendere di essere pronto a tagliare i tassi Usa e dice che i rischi per la crescita economica sono cresciuti

19:25 Belgio, quintuplica tetto di garanzia per i depositi

Anche il Belgio ha annunciato che innalzerà il tetto garantito dallo Stato sui depositi bancari. L'incremento quintuplica la misura della garanzia, dai 20mila euro attuali a 100 mila euro. Lo ha affermato il ministro delle Finanze Didier Reynders

19:17 Bernanke: "Il piano anticrisi costerà ai contribuenti Usa meno di 700 miliardi"

Bernanke, Fed: "Il piano anti crisi costerà ai contribuenti Usa meno di 700 miliardi"

19:15 Bernanke: "La Fed potrebbe considerare taglio tassi"

Bernanke: "La Fed potrebbe considerare il taglio dei tassi"

19:13 Bernanke, Fed: "Collasso mercati peserà sulla crescita economica"

"La crisi dei mercati finanziari peserà ancora di più sulla crescita economica". Lo ha detto il presidente della Federal reserve, Ben Bernanke

19:06 Cambio euro-dollaro: 1,3632

Alle 19, il cambio euro-dollaro è stabile a 1,3632

18:06 Trichet: "Soluzioni internazionali e non individuali"

Secondo il presidente della Bce "quelle che sono necessarie adesso sono soluzioni internazionali e non individuali o in ordine sparso". Da giorni sui mercati corrono voci di un possibile intervento concertato delle banche centrali sui tassi d'interesse.

Trichet spiega che "la mancanza di trasparenza è il modo migliore per diffondere il contagio".

18:02 Trichet: "Limiti Bce in problemi di solvibilità"

"La Banca Centrale farà il possibile - assicura Trichet - per assicurare liquidità al sistema ma non può intervenire in caso di problemi di solvibilità". Trichet ha aggiunto anche che "il rapporto di cooperazione con la Fed è intenso".

17:43 Trichet (Bce): "Crisi colpisce cuore del sistema"

Il presidente della Banca centrale europea Jean Claude Trichet dice che "sono stati sottovalutati i rischi economia internazionale" e che "la crisi colpisce il cuore del sistema finanziario mondiale". Il presidente della Bce sta tenendo l'atteso discorso da cui si dovrebbero capire le intenzioni della Banca centrale.

17:19 Positive Londra, Parigi e Madrid

Parziale rallentamento delle principali borse europee con Wall Street in leggero calo. Ecco il quadro alle ore 17: Londra, +1%; Parigi, +1,15%; Madrid, +2,29%; Amsterdam, +0,56%; Zurigo, +0,12%; Francoforte -0,33%; Milano, -0,03%; Stoccolma, -1,65%. I mercati chiudono tra circa mezz'ora.

 

17:08 Mosca chiude in rialzo

Segni di ripresa alla Borsa di Mosca dove l'indice principale, l'Rts (denominato in dollari), ha chiuso con un leggero guadagno (+0,95%) a 858,16 punti, mentre il Micex (in rubli) ha registrato un calo dello 0,96%, attestandosi a 744,76 punti.

16:58 Milano, indici tornano in parità

Tornano sulla parità gli indici di Borsa dopo lo strappo al rialzo in concomitanza con l'apertura di Wall Street. Esaurito l'effetto, con il Nyse che è tornato sui propri passi, anche Piazza Affari ha innestato la retromarcia: ora il Mibtel segna -0,14%, a 17.951 punti, mentre l'S&P/Mib è sul +0,03%.

16:53 Titolo Fiat sospeso per eccesso di ribasso

Fiat è stata sospesa al ribasso in Borsa. Il titolo del Lingotto, prima del provvedimento, cedeva il 5,87% a 7,43 euro.

16:44 Olanmda alza garanzie fino a 100 mila euro

L'Olanda ha quasi triplicato il tetto di garanzia per i depositi bancari, che sale a 100mila euro dagli attuali 38mila. Lo ha reso noto un portavoce del ministero delle Finanze di Amsterdam.

16:31 Austria alza garanzia su depositi fino a 100 mila euro

L'Austria innalzerà la soglia minima di garanzia sui depositi bancari dagli attuali 20.000 a 100.000 euro, secondo quanto annunciato dal ministro delle finanze Wilhelm Molterer all'Ecofin a Lussemburgo.

16:15 Moody's taglia rating Unicredit

Moody's Investors service ha declassato di uno scalino i rating sul debito senior e sui depositi a lungo termine di Unicredit, portandoli da 'aa2' a 'aa3', così come il rating sulla solidità finanziaria (bsfr) che scende da 'b-' a 'c+'. L'outlook sui primi due rating è stabile grazie alle prospettive, molto elevate secondo moody's, di un sostegno di sistema, mentre l'outlook sul bsfr resta negativo. Confermati con outlook stabile tutti i rating delle due principali controllate, hvb e bank austria creditanstalt.

16:13 Wall street frena dopo apertura positiva

Con una repentina inversione di tendenza la borsa americana è passata in territorio negativo, con il Nasdaq composite che cede l' 1% esatto a 1.844,27. Il Dow Jones segna -0,46% a 9.909,38 e lo S& 500 lo 0,68% a 1.049,69.

16:01 Ecofin: "Garanzie per depositi fino a 50 mila euro"

Gli stati membri dell'Unione europea dovranno inizialmente fornire garanzie sui depositi bancari per un minimo di 50 mila euro. Adesso la soglia minima è 20 mila. Molti ministri sono

"determinati ad alzarlo a un minimo di 100 mila euro".

E' una delle conclusioni dell'Ecofin.

15:50 Wall street ha fiducia

Cresce il rialzo la borsa statunitense dopo pochi minuti dall' apertura:il Dow Jones sale dell' 1,27% a 10.082,38. Il Nasdaq composite segna +0,68% a 1.875,66 e lo S&P 500 +1,17% a 1.069,24.

15:42 Mercati europei col segno più

Ecco gli indici dei titoli guida delle principali Borse europee alle ore 15: Londra +2,96%; Parigi +2,67%; Francoforte +3,28%; Milano +1,80%; Amsterdam +1,10%; Stoccolma +0,69%; Zurigo +1,58%.

15:38 Effetto Wall street su Londra e Madrid

Allungano il passo le principali Borse europee subito dopo l'avvio positivo di Wall Street. Londra guadagna il 2,96%, mentre Madrid, la meglio intonata, sale del 3,28%.

15:36 Wall Street apre in leggero rialzo

La borsa di New York ha appena aperto i battenti. E fa segnare un timido segno più. L'indice Dow Jones segna +0,04% e l'indice Nasdaq +0,27%

15:17 Banca Etica: "Chi ha violato le regole non può riscriverle adesso"

Fabio Salviato, presidente di Banca popolare etica, suggerisce una delle possibili strade da seguire per uscire dalla crisi. "Noi di banca Etica - dice - vogliamo essere un testimone nel tribunale che ha messo le banche e la finanza sul banco degli imputati perchè da un processo giusto vengano fuori elementi per ripartire. Non da zero ma dal buono che c’è. Le regole non possono essere scritte da chi le ha violate o interpretate a proprio appannaggio. Né possono rispondere ad una crisi endogena del sistema senza valutarne le alternative già esistenti".

15:11 FMI: "Banche avranno bisogno di 675 mld capitale"

Le maggiori banche mondiali avranno bisogno nel corso dei prossimi anni di capitali per almeno 675 miliardi di dollari. E' la stima del Fondo Monetario Internazionale (Fmi), che sottolinea come "viste le difficoltà incontrate nell'aumentare capitale privato da parte delle istituzioni finanziarie, le autorità potrebbero aver bisogno di iniettare capitale nelle istituzioni" in grado di sopravvivere

15:08 FMI: "Governi studino insieme risposta coordinata"

invita autorità e governi a studiare una risposta "coordinata" per riportare "ordine" e "fiducia" tra gli investitori. Senza un intervento "ampio, tempestivo e trasparente", avverte il Rapporto sulla stabilità finanziaria globale (Gsfr), la turbolenza risulterà "costosa" per l'economia reale, per la quale è già ora previsto "un ulteriore rallentamento".

15:07 FMI: "Crisi costerà 1.400 miliardi di dollari"

"Il terremoto senza precedenti" che ha investito i mercati di tutto il mondo costerà almeno 1.400 miliardi di dollari. La stima, "significativamente più alta" rispetto ai 945 miliardi attesi ad aprile e i 1.300 comuncati solo un paio di settimane fa, è del Fondo monetario internazionale.

"

15:00 Tremonti: "Il Fondo sarebbe stato messaggio forte"

Un Fondo comune europeo per il salvataggio delle banche "sarebbe stata una decisione capace di esprimere un messaggio politico più forte". Ma bene l'essere passati dal divieto degli aiuti pubblici alle banche alla possibilità di intervenire senza essere sanzionati. Lo ha detto il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, alla fine dell'Ecofin.

14:49 Tremonti: "Non esistono soluzioni nazionali alla crisi dei mercati"

"Non esistono soluzioni nazionali alla attuale crisi dei mercati. "Il sistema o è sistema o non regge". Lo ha detto il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, al termine dell'Ecofin

14:42 Solbes: "Impegno effettivo fino a 100.000 euro"

L'accordo Ue sulla garanzia sui depositi bancari a quota 50mila euro è di tipo "politico", la maggioranza dei paesi si è espressa e dovrebbe applicare quota 100mila euro. E' quanto ha indicato il ministro dell'Economia spagnolo, Pedro Solbes.

14:41 Ecofin, impegno a sostenere tutti i grandi gruppi finanziari

I ministri delle finanze dell'Unione Europea si sono impegnati a sostenere tutti i grandi gruppi finanziari nel caso di difficoltà per evitare il rischio di una crisi generalizzata. Lo ha annunciato il segretario di stato tedesco alle Finanze Jorg Asmussen.

14:38 Formalizzato calendario aste banche centrali

La Fed ed altre fra le maggiori banche centrali hanno formalizzato oggi il calendario di una serie di aste destinate a sostenere il mercato finanziario, nell' ambito - per quanto riguarda la Federal Reserve - delle cosiddette TAF, cioè Term Auction Facility, al servizio delle banche commerciali.

14:34 Ecofin, garanzia depositi: tetto innalzato a 50.000 euro

I 27 ministri finanziari dell'Ue - secondo quanto si apprende da fonti della presidenza francese - avrebbero raggiunto un accordo per innalzare da 20 mila ad almeno 50 mila euro la soglia minima di garanzia dei depositi bancari in caso di fallimento di istituti di credito europei.

14:32 Amministratore delegato banca tedesca si dimette

L'amministratore delegato della banca tedesca Hypo Real Estate, George Funke, si è dimesso. Lo fa sapere la banca in un comunicato. Il destino di Funke era segnato dopo che il cancelliere Angela Merkel, sulla scia del piano da 50 miliardi di euro deciso per salvare Hypo RE, aveva detto che "coloro che hanno gestito in modo irresponsabile la loro compagnia dovranno risponderne".

14:12 Barroso: "Risposte nazionali a crisi frenano integrazione"

La sequenza di risposte nazionali da parte degli Stati membri dell'Unione europea rischia di "indurre a una rinazionalizzazione" del sistema finanziario che potrebbe arrestare il processo di integrazione. A mettere in guardia è il presidente della Commissione europea Josè Manuel Barroso.

13:56 Il Mibtel torna in rialzo

Il Mibtel poco prima delle 14 è tornato in territorio positivo, +0,23%, S&P/Mib +0,59%.

13:48 Piazza Affari: indici in recupero, ma sempre deboli

Resta debole Piazza Affari a metà seduta. Sul listino milanese dominano nervosismo e incertezza con un listino spaccato tra i tonfi di Unicredit (-4,17%), Telecom (-4,14%) e Fiat (-3,90%) e la tenuta di Intesa Sanpaolo (+3,03%) e dei titoli energetici, a partire da Eni (+2,29%) ed Enel (+2,34%). L'indice Mibtel sale dello 0,02% mentre lo S&P/Mib avanza dello 0,26%.

13:47 Sarkozy: "Lo Stato non lascerà fallire le banche"

Il presidente Nicolas Sarkozy ha ribadito oggi che lo Stato "non lascerà fallire le banche" se necessario attraverso "una partecipazione al capitale e non attraverso un sostegno dei prodotti finanziari".

13:37 Borse dell'ex Jugoslavia in forte perdita

Non si arresta la caduta della Borse dell'ex Jugoslavia dopo il lunedì nero vissuto ieri: Belgrado al momento perde il 12 per cento, Zagabria e Lubiana invece registrano perdite pari, rispettivamente, al 4,03 e al 3,93 per cento.

13:36 Bini Smaghi (Bce): "Pronti a tutto per mantenere la stabilità"

In questo momento di crisi dei mercati finanziari internazionali è necessario che i risparmiatori "tengano i nervi saldi" e guardino a "un orizzonte di medio periodo". Lo afferma Lorenzo Bini Smaghi, membro del consiglio esecutivo della Bce, intervenendo a Radio Anch'io. Secondo Bini Smaghi, "è importante in questo momento di turbolenza mantenere fermo il concetto della stabilità altrimenti si rischia di aggiungere panico, su panico. Noi - sottolinea - siamo pronti a tutto per mantenere la stabilità del sistema finanziario anche per rassicurare i risparmiatori italiani e europei".

13:32 La Russia smentisce prestito banca centrale islandese

La Russia non ha eseguito alcun prestito alla banca centrale islandese. A smentire la notizia di un prestito di quattro miliardi di euro per aiutare il settore bancario del paese nordico in grave difficoltà, annunciato oggi dall'istituto d'emissione di Reykjavik, è il viceministro delle finanze russo Dmitri Pankin, sottolieneando che nessun negoziato sarebbe in corso e che soprattutto "nessuna decisione" è stata presa.

12:54 Euribor a tre mesi ai massimi, 5,38%

Tensioni in aumento sul mercato interbancario per le scadenze superiori al brevissimo termine. L'Euribor a tre mesi ha segnato il fixing a 5,38%, nuovo massimo storico dall'introduzione dell'euro. L'Euribor è il parametro a cui vengono indicizzati i prestiti commerciali e i mutui immobiliari. Si annuncia dunque una nuovo rialzo per le rate trimestrali che i debitori devono corrispondere alle banche.

12:46 Il Mibtel riduce le perdite

Il Mibtel riduce un po' le perdite. A metà giornata segna -0,23%.

12:33 Seduta altalenante, Borse europepe a due velocità

Seduta altalenante per i principali mercati azionari del vecchio continente. Dopo un avvio in recupero le piazze europee hanno azzerato i guadagni nel corso della mattinata, condizionate ancora dalla crisi finanziaria, presentandosi poi al giro di boa di metà con un andamento poco uniforme tra loro. In particolare, a mantenere il segno positivo sono le piazze di Parigi (+0,96%), Francoforte (+0,30%), Madrid (+1,26%) e Zurigo (+0,49%), mentre in calo viaggiano Amsterdam (-1,09%) e Bruxelles (-1,36%).

12:31 Medvedev annuncia prestiti da 26 miliardi di euro alle banche

Il leader del Cremlino Dmitri Medvedev ha annunciato la concessione di un prestito fino a 950 miliardi di rubli, pari a circa 26,7 miliardi di euro, alle principali banche russe per un periodo non inferiore a cinque anni. Lo riferiscono le agenzie citando le parole del presidente russo dopo una riunione con i rappresentanti economici del governo sulle misure aggiuntive contro la crisi finanziaria

12:26 Telecom perde l'8,18%

Trema Telecom a Piazza Affari. Il titolo del gruppo di tlc, sospeso per buona parte della mattinata, cede l'8,18% a 0,87 euro. La caduta del titolo riporta d'attualità il tema del reintegro delle garanzie da parte dell'azionista di controllo Telco mentre, a detta degli operatori, rende più complicata la ricerca di un nuovo socio disponibile a iniettare risorse fresche. Pesa infine, sempre secondo gli operatori, l'alto livello di indebitamento della società in una situazione di tensione sul mercato del credito.

12:08 Ecofin, tramonta definitivamente fondo europeo di salvataggio

Tramonta definitivamente l'idea di istituire un fondo europeo per il salvataggio delle banche, sostenuta da Francia e Italia: i paesi membri hanno deciso di andare avanti con iniziative nazionali ma coordinate a livello Ue. E' quanto emerso al termine delle discussioni dei ministri delle Finanze Ue sulla crisi finanziaria, a Lussemburgo. A quanto si apprende è attesa una dichiarazione dell'Ecofin sull'intenzione di procedere al salvataggio degli istituti a rischio crac con iniziative nazionali, ma con l'impegno di un "coordinamento" a livello europeo.

11:54 Perissinotto compra 15.000 azioni delle Generali

L'a.d. delle Generali, Giovanni Perissinotto, ha comprato oggi in Borsa 15.000 azioni della società. La transazione è avvenuta a 21,84 euro per azione, per un controvalore totale di 327.600 euro.

11:52 La Russia accorderà un prestitto di 4 milairdi all'Islanda

La Russia accorderà alla banca centrale d'Islanda un prestito di quattro miliardi di euro per aiutare il settore bancario del paese nordico in grave difficoltà. L'ha annunciato oggi l'istituto d'emissione di Reykjavik.

11:16 Milano, 10 titoli sospesi

Lieve miglioramento degli indici in Piazza Affari, con l'indice Mibtel che si porta sul -1%. le contrattazioni hanno registrato nell'ultima mezz'ora una raffica di sospensioni per eccesso di ribasso o per scostamenti di prezzo: in questo momento sono sospese Unicredit, Impregilo e Seat nell'S&P/Mib, e Cementir, Piaggio, Pirelli Re, Risanamento, Safilo e Tiscali nel Midex. Sono state sospese, e poi rientrate in negoziazione, anche Fiat, Telecom, Bpm, Fastweb, Geox, Banco Popolare.

10:48 A Piazza Affari brilla Tenaris, +5%

Il titolo Tenaris (+5%) a 11,13 euro brilla solitario in una giornata di borsa molto negativa, contraddistinta da numerose sospensioni per eccesso di ribasso. Il titolo energetico è nella classica situazione di rimbalzo dopo il crollo di ieri, quando aveva perso il 15,4%.

10:42 Girano tutte in negativo le Borse europee

Girano in negativo le principali Borse del Vecchio Continente a poco più di un'ora dall'avvio delle contrattazioni e si sgonfia così il tentativo di rimbalzo dopo la drammatica giornata di ieri. L'indice Dj Stoxx cede ora quasi oltre un punto percentuale dopo aver segnato in avvio di seduta un rialzo del 2%. Londra e Francoforte perdono più dell'1%.

10:32 In picchiata Deutsche Bank e Commerzbank

Vanno giù in Borsa i due colossi tedeschi del credito Deutsche Bank e Commerzbank che a Francoforte perdono rispettivamente oltre 13% e il 9%.

10:28 Il Mibtel perde l'1,70 per cento

Il Mibtel perde l'1,70 per cento, l'S&P/Mib l'1,69 per cento.

10:23 Raffica di sospensioni al ribasso a Piazza Affari

Raffica di sospensioni al ribasso a Piazza Affari. Nello S&P/Mib, su 40 società, sono otto quelle sospese o congelate per eccesso di ribasso. Tra loro Fiat, Telecom, Impregilo, Geox, Fastweb, Banco Popolare, la Popolare di Milano e Seat.

10:19 Unicredit rientra negli scambi ma viene di nuovo sospesa

Rientra agli scambi di Borsa Unicredit e sulla banca guidata da Alessandro Profumo, già sospesa per eccesso di ribasso, si scatena una pioggia di vendite. Il titolo cede ora il 6,31% a 2,73 euro.

10:18 Congelato al ribasso Banco Popolare

Congelato al ribasso il Banco Popolare in Borsa. Il titolo segna in questo momento un rialzo teorico dello 0,34%. Il titolo aveva iniziato la seduta con un rialzo superiore ai tre punti percentuali aiutata anche dagli acquisti da parte dei dirigenti del gruppo.

09:58 Dirigenti Banco Popolare acquistano 260.000 titoli

Segnale di fiducia da parte della larga maggioranza dei dirigenti di Banco Popolare. L'85% circa dei dirigenti, infatti - si legge in una nota -, nella prima mattinata ha dato ordine di acquisto di azioni del Banco Popolare per un ammontare complessivo di circa 260 mila titoli.

09:52 Milano gira in rosso, ancora in rialzo Parigi e Londra

E' già finito il tentativo di rimbalzo delle Borse europee. A meno di un'ora dall'avvio delle contrattazioni Milano è girata in rosso e ora il Mibtel perde lo 0,61% (-0,5% l'S&p/Mib). In calo frazionale Francoforte (-0,06%), mentre resistono in territorio positivo Parigi (+1,19%) e Londra (+1,78%).

09:39 Bene Piazza Affari, ma Unicredit ancora sospesa al ribasso

Rimbalza Piazza Affari dopo il lunedì Nero di ieri. Gli indici milanesi, al pari di quelli delle principali Borse europee, hanno avviato le contrattazioni in deciso rialzo con il Mibtel che avanza dell'1,76% e lo S&P/Mib che guadagna l'1,83%. In recupero molti bancari ma non Unicredit, -1,42% in apertura, e circa mezzora dopo congelata al ribasso.

09:27 L'Australia taglia i tassi e ridà fiato alle Borse

A ridare vitalità alle Borse è il taglio dei tassi australiani. Dopo la mossa della banca centrale australiana che ha ridotto il costo del denaro salgono infatti anche i futures di Wall Street, nella convinzione che la mossa verrà seguita da altri , attraverso un taglio coordinato dei tassi di interesse.

09:22 Aperture in rialzo per le Borse europee

Le principali piazze finanziarie europee hanno aperto la seduta in netto rialzo dopo il crollo di ieri, quando in Europa sono stati bruciati 450 miliardi di euro di capitalizzazione. L'indice Dj

Stoxx 600, che sintetizza l'andamento dei listini del Vecchio Continente, sale del 2%. Il Dax a Francoforte guadagna l'1,6%, a Parigi il Cac40 il 2,6%, a Londra l'Ftse100 l'1,8% e il Mibtel il 2%.

08:49 Euro in rialzo su dollaro e yen

L'euro apre in rialzo sui mercati asiatici e su quelli statunitensi. La moneta europea passa di mano a 1,3577 dollari contro 1,3504 dollari delle indicative della Bce. Euro/yen a 139,42 e dollaro/yen a 102,57.

08:41 Medvedev: misure comuni su crisi e sicurezza

I problemi di politica internazionale e la crisi finanziaria globale richiedono urgenti misure comuni: lo sostiene il presidente russo Dmitri Medvedev in un video sul sito del Cremlino, spiegando che intende affrontale tali questioni nell'incontro che avrà domani a Evian, dove incontrerà il presidente francese Nicolas Sarkozy, capo di turno della Ue. "I problemi di politica internazionale richiedono urgenti misure comuni. E' assolutamente chiaro che è arrivato il tempo di nuove decisioni" dichiara il capo dello Stato russo. Medvedev ritiene inoltre che a Evian dovrebbero essere discusse certi aspetti di un nuovo trattato sulla sicurezza europea, che "ho proposto - dice - di sviluppare lo scorso giugno a Berlino".

08:14 Cambi, euro sotto 1,36 dollari in apertura

Euro debole nei primi scambi della mattinata sui mercati valutari europei: la moneta unica passa di mano a 1,3543 dollari, contro 1,3634 delle quotazioni Bce di ieri. Euro in calo anche nei confronti della moneta giapponese: la divisa europea stamane vale 139,42 yen, contro 140,78 delle quotazioni Bce di ieri.

08:12 Tokyo, Nikkei chiude in calo del 3,03 per cento

Chiusura in deciso calo per la borsa di Tokyo. L'indice Nikkei ha perso il 3,03 per cento.

08:03 Unicredit: Jp Morgan e Citigroup tagliano target price

Jp Morgan e Citigroup tagliano il target price di Unicredit. La prima abbassa da 5,20 a 4,07 euro il prezzo di riferimento con una valutazione 'overweight' e la seconda riduce il prezzo da 4,10 a 3,20 euro con rating 'hold'. Ieri il titolo ha chiuso in borsa a un prezzo di riferimento di 2,914 euro.

07:21 Banca del Giappone lascia invariato il tasso d'interesse

La Banca del Giappone ha deciso di lasciare invariato allo 0,5 per cento il tasso d'interesse di riferimento, in un momento in cui i mercati finanziari mondiali sono in piena crisi.

 

04:30 Ex premier belga Dehaene sarà presidente della banca Bexia

L'ex primo ministro belga Jean-Luc Dehaene presiederà il consiglio di amministrazione della banca franco-belga Dexia, che attraversa una fase di turbolenza, mentre il francese Pierre Mariani acquisirà la direzione esecutiva. Lo ha annunciato oggi il governo belga.

02:38 Nikkei sotto i 10.000 punti, prima volta in 5 anni

L'indice Nikkei della Borsa di Tokyo per la prima volta in quasi 5 anni è oggi passato sotto la barra dei 10.000 punti, con una perdita di più del 5% nei primi scambi, in un mercato sconvolto dalla crisi finanziaria.

02:20 Tokyo apre in ribasso a -1,38%

L'indice Nikkei della Borsa di Tokyo ha aperto la seduta di martedì in ribasso dell'1,38%, in un mercato profondamente depresso per la crisi finanziaria mondiale. Nei primi scambi l'indice Nikkei 225 ha perso 144,55 punti a 10.328,54 punti.

 

 

 

 

L'UNITA'

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2008-10-08

Crisi, taglio mondiale dei tassi Ma solo Wall Street respira

Governo, dl per garantire i risparmi

crisi subprime, operatore della Borsa di Roma, foto Epa

Roma

Un'azione coordinata mai tentata prima da tutte le banche centrali per risollevare i mercati finanziari con un taglio generalizzato dei tassi di interesse. E la risposta è uno sbandamento vistoso, come sul ponte di una nave investita dalla tempesta. Su, giù, ancora su. A cominciare dalla piccola e sensibile piazza di Milano per finire con Wall Street che ha aperto nel primo pomeriggio in netto calo per poi attaccarsi alla risalita del Dow Jones, l'indice industriale. E, dopo una giornata sull'ottovolante, è l'unica piazza a segnare un rialzo.

Nonostante la Bce abbia tagliato il tasso di rifinanziamento al 3,75% dal precedente 4,25%, la Federal Reserve abbia fatto scendere il target sui fed fund all'1,5% dal 2%e il tasso di sconto, sempre di mezzo punto, all'1,75%, così come hanno fatto le banche centrali di Inghilterra, Cina e Svezia, la risposta delle piazze non è arrivata. C'è stata solo una boccata d'ossigeno, prima di tornare in una situazione di generale asfissia. A invertire la breve ondata rialzista per prima è proprio la Borsa di Milano, dove il Mibtel perde subito in proporzioni maggiori degli altri principali indici europei e termina a -5,7. Le altre borse europee finiscono anche loro tutte totalizzando pesanti perdite: Amsterdam -7,6, Parigi -6, Londra -4,9, Madrid -5,3, Francoforte -5,9, Zurigo -5,5.

La crisi è sbarcata in Italia e in Gran Bretagna, con una rapidità impressionante rispetto alle previsioni solo di martedì del Fondo monetario Internazionale. Tanto che già martedì il presidente americano Bush aveva chiamato proprio Berlusconi e Gordon Brown oltre al presidente di turno della Ue Sarkozy per sollecitare una riunione straordinaria del G8 sulla crisi in corso.

In Inghilterra il ciclone è già arrivato in pieno. Otto banche dovranno essere parzialmente nazionalizzate. La Bank of England renderà disponibile per il sistema bancario liquidità per almeno 200 miliardi di sterline. Il governo britannico ha deciso di varare senza più indugi un piano "globale" per il salvataggio delle banche del Regno Unito in grave crisi di liquidità. Il cancelliere allo Scacchiere Alistair Darling illustra il piano di salvataggio annunciato dopo il vertice a Downing Street tra il premier Brown, Darling e il governatore della Banca d'Inghilterra, Mervyn King. In cambio il governo riceverà azioni privilegiate in quegli stessi istituti finanziari. Il piano da 50 miliardi di sterline varato dal governo inglese mira a sostenere, attraverso una parziale nazionalizzazione, otto banche particolarmente colpite dalla crisi. Si tratta di Abbey (che appartiene alla spagnola Santander), Barclays, Hbos, Hsbc, Lloyds TSB, Nationwide Building Society (il più grande istituto non quotato in Borsa del Regno Unito), Royal Bank of Scotland e Standard Chartered.

Ma nonostante il piano di salvataggio e il taglio del tasso inglese, il premier Gordon Brown sollecita la convocazione a breve del vertice dei leader mondiali, il G8, martedì della prossima settimana. Mentre si intensificano le telefonate quotidiane tra una sponda e l'altra dell'Altlantico e tra gli stessi leader europei con le economie più in bilico, Italia compresa.

Dopo la seconda seduta negativa seguita al "lunedì nero" a Wall Street, le borse asiatiche sprofondano nel panico. A Tokyo l'indice Nikkei ha perso mercoledì mattina quasi il 10 per cento: il calo più pesante di tutti i tempi. A pochi minuti dalla chiusura il listino di riferimento del mercato giapponese lasciava sul terreno 996,09 punti - pari al 9,81 per cento - ben sotto la soglia psicologica dei diecimila punti. Neppure all'indomani degli attacchi dell'11 settembre era stato registrato un calo così brusco.

Pubblicato il: 08.10.08

Modificato il: 08.10.08 alle ore 22.04

 

 

2008-10-07

Wall Street ancora in negativo Bush: subito un vertice del G8

Fed, possibile taglio dei tassi

A Wall Street tutti gli indici affondano di oltre il 3 per cento, dopo che il presidente della Fed Ben Bernanke lascia intendere di essere pronto a tagliare i tassi Usa e dice che i rischi per la crescita economica sono cresciuti. Attualmente il DJ arretra del 3,3%, lo S&P va giù del 3,56% e il Nasdaq perde il 3,79%.

Intanto ci si attacca agli energetici e ai titoli industriali con prospettive di guadagno come la Volkswagen in odore di vendita di quote consistenti alla Porsche. Così i mercati europei tentato di reagire al "grande tonfo" di lunedì 6 ottobre, quando le Borse mondiali hanno contabilizzato le perdite peggiori degli ultimi vent'anni. Ma non ce la fanno, trascinati in parte dalla nuova ondata di vendite a Wall Street.

A chiusura, leggermente positive Madrid, Londra, Parigi. Negative anche se con poche variazioni degli indici principali Amsterdam, Zurigo, Francoforte e Milano (Mib30 a -0,25).

Eppure ad un'ora dalla riapertura di Wall Street il messaggio che veniva dalle principali piazze del Vecchio Continente, partite in rimbalzo, era stato di tenue ottimismo, scommettendo tra l'altro in un nuovo intervento della Fed americana.

Intervento che in effetti viene annunciato: riguarderà garanzie per le cambiali commerciali, i "commercial paper", per cui sarà creata una società-veicolo a parte.

Quando si aprono le contrattazioni a New York il messaggio sembra essere stato recepito e il il Dow Jones rialza la testa a + 1,46 tornando a superare la soglia dei 10.000 punti. Ma poi Wall Street torna a privilegiare l'Orso.

E secondo la Fed, la crisi dei mercati finanziari peserà ancora di più sulla crescita economica. Così ha detto il presidente Ben Bernanke, che parlando ad un convegno a Washington ha spianato la strada ad un nuovo taglio del costo del denaro. Taglio dei tassi quindi, forse prima dell' appuntamento di fine ottobre quando si riunirà il FOMC. Il mercato da tempo punta del resto su un taglio concertato fra le maggiori banche centrali, una mossa che potrebbe essere concretizzata nel giro delle prossime ore.

"La combinazione fra i dati congiunturali ed i recenti sviluppi della crisi finanziaria - ha detto il presidente della Fed - indicano che le prospettive per la crescita economica sono peggiorate e che i rischi di una revisione al ribasso delle stime si sono accresciuti". Oggi la Federal Reserve ha varato un' altra mossa per fronteggiare la crisi, nel senso di predisporre il riacquisto delle cambiali commerciali, vale a dire le obbligazioni a breve che finanziano l' attività delle aziende. L' iniziativa in un primo tempo ha sostenuto la Borsa, in seguito però virata anche oggi in deciso ribasso.

E il presidente Usa George W. Bush telefona ai leader europei -in particolare parla con Silvio Berlusconi, Gordon Brown e Nicolas Sarkozy - per proporre un vertice straordinario del G8 sulla crisi finanziaria. E Berluscono ammetteche "non è escluso". Poi Bush chiede che ci sia una "ravvicinata cooperazione" per fronteggiare la crisi finanziaria. Dice anche che i "tempi sono duri", ma poi aggiunge che l'economia Usa è già passata attraverso crisi difficili e ce la farà ad emergere dalla crisi attuale. "La situazioneeconomica è seria - dice Bush - e richiede una forte azione del governo". Queste azioni, aggiunge, "sono necessarie per evitare che il sistema finanziario collassi".

Intanto in Gran Bretagna il cancelliere dello scacchiere Alistair Darling ha annunciato dei piani del governo "per mettere le banche sulla carreggiata giusta nel lungo termine". Darling non ha aggiunto altro ma le sue parole sembrano avvalorare le rivelazioni della Bbc secondo cui il governo britannico ha deciso di varare senza più indugi un piano "globale" per il salvataggio delle banche del Regno Unito in grave crisi di liquidità e in caduta libera alla borsa di Londra.

L'Europa non mette in campo un piano. L'Europa in effetti corre ai ripari con un'azione coordinata delle banche centrali dell'Euro zona. Ma niente di più di questo, nessun piano di salvataggio è stato deciso centralmente nella riunione Ecofin a porte chiuse che si è tenuta proprio martedì in Lussemburgo. I ministri dell'economia e delle finanze hanno solo fissato un plafond minimo da garantire: per i depositi fino a 50mila euro. Ma persino in Italia e ora anche in Spagna la garanzia copre il doppio della cifra.

Al vertice, sostanzialmente fallito, in realtà c'era in gioco ben altro cioè il fuzionamento dei collegi di supervisione dei gruppi assicurativi e la ripartizione dei poteri al loro interno. E su questo Italia e Spagna, come su molto altro, sono su fronti diversi. La Spagna e il "gruppo dei 12" per una sorveglianza centrale, l'Italia e la Francia per una visione nazionale degli interessi in campo. Lo stesso banchiere centrale europeo Jean-Claude Trichet afferma che il problema princcipale finora è stato la mancanza di trasparenza. Avverte che "non cirà limite" agli interventi di salvataggioma anche che non tutte le banche a rischio potranno essere salvate. E non accenna al delicato problema dei tassi di interesse.

Anche a Milano dopo un'ora dall'apertura, i listini hanno cominciato a perdere quota con piazza Affari che ha visto una raffica di sospensioni per eccesso di ribasso o per scostamenti di prezzo. In particolare perdite pesanti hanno interessato Telecom, Fiat, Unicredit e Impregilo. Poi sono iniziati a crescere altri titoli: Eni e Enel soprattutto, ma anche Bankintesa e Piaggio.Nel pomeriggio, Fiat viene prima sospesa per massimo ribasso, poi reintegrata ai minimi. Male anche gli altri telefonici.

I banchieri centrali mai come oggi rinnovano gli inviti alla calma mentre annunciano nuove azioni coordinate per immissioni di liquidità in dollari.

Anche Lorenzo Bini Smaghi, membro del consiglio esecutivo della Bce invita i risparmiatori "tengano i nervi saldi" e guardino a "un orizzonte di medio periodo". La spiegazione del crollo per Bini Smaghi è legato alla "mancanza di fiducia nata dal fatto che per la prima volta dopo tanti anni è stata lasciata fallire una Banca come la Lehman Brothers e certamente i risparmiatori, ma anche chi cerca di guadagnare in questi momenti ha agito con panico alla perdita di fiducia". Bini Smaghi sostiene sia molto difficile spiegare "questa volatilità molto forte". Ma che la cura, è sicuro, sta nel "tenere i nervi saldi".

In mattinata invece i rumors hanno guidato molti scambi, che hanno messo in forti difficoltà realtà finanziarie finora considerate incrollabili o quasi come i Lloyd di Londra o la Royal Bank of Scotland che, a che se ha smentito, è stata fatta oggetto di voci su una sua richiesta di soccorsi pubblici. Pare che per verificare l'esposizione nella crisi subprime il ministro del Tesoro Alistair Darling e il governatore della Banca d'Inghilterra, Mervyn King, in mattinata abbiano incontrato i manager dei maggiori istituti di credito britannici. Anche Deutsche Bank, primo istituto di credito tedesco, ha dovuto smentire di essere in difficoltà e di avere in programma perciò un aumento di capitale. Ma queste voci gli hanno comunque fatto perdere qualcosa fino al 15 percento in Borsa.

A Piazzetta Cuccia in mattinata c'è stato anche un "summit" di Mediobanca, ma il patto di sindacato ha smentito di aver affrontato i casi Unicredit e Telecom.

I problemi a est non riguardano del resto solo le propaggini degli investimenti fatti negli anni scorsi da Alessandro Profumo. A Belgrado la piccola borsa serba ha subìto un tale scrollone di oltre dieci punti. Il presidente russo Dmitri Medvedev ha deciso di destinare un prestito subordinato da "ripartire tra le banche" e "pari a 950 miliardi di rubli (26,7 miliardi di euro) per un periodo non inferiore a cinque anni".

Richiesta d'aiuto dal paese del pinguini Mosca è anche in trattativa per un prestito da quattro miliardi di euro all'Islanda in forte difficoltà per finanziare il piano di salvataggio delle tre principali banche del paese.

La Ladndesbanki, è stata nazionalizzata mentre la prima banca, Kaupthing, ha ottenuto un prestito di 500 milioni di euro euro via banca centrale e lo stesso la terza. Ma il sistema a Reykjavik sta traballato fortemente. La corona islandese - krona - ha perso negli ultimi giorni fino quasi alla metà del suo valore e martedì il governo ha deciso di agganciare a un paniere di valute a un livello di 131 corone per euro. . Le autority finanziarie hanno dovuto tranquillizzare i correntisti che "le filiali, i call center, i bancomat e le operazioni su internet saranno disponibili come di consueto". E il governo ha dovuto smentire di essere a un passo dalla bancarotta.

L'ultimo allarme sul surriscaldamento globale dice che in Islanda i ghiacci perenni si scioglieranno tutti nel giro del prossimo secolo. E i cittadini cominciano a sentire un certo eccessivo calore anche dal punto di vista economico. Tanto che i sindacati ora chiedono con forza l'ingresso nell'Euro zona, per mettere a riparo i salari e gli euroscettici sembrano più estinti dei pinguini imperiali.

Oltre Atlantico del resto gli esempi non sono edificanti, visto che a sovrintendere al piano Paulson in America è stato chiamato Neel Kashari, 35 anni, è un ex banchiere di Goldman Sachs, l'ex banca d'affari americana ora banca commerciale di cui l'attuale segretario al Tesoro Usa Henry Paulson è stato in passato amministratore delegato. Sarà Kashari uno dei principali assistenti in materia di economia internazionale, responsabile a interim dell'Office of Financial Stability, l'ufficio per la stabilità finanziaria che controllerà l'attuazione del piano di salvataggio da 700 miliardi di dollari del sistema finaziario statunitense. Il controllore viene dai controllati.

Pubblicato il: 07.10.08

Modificato il: 07.10.08 alle ore 21.44

 

 

 

 

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2008-10-08

Cdm: il Governo vara un metodo

per il sostegno alle banche

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8 ottobre 2008

Il Consiglio dei ministri ha dato via libera al decreto legge contenente provvedimenti per la stabilità delle banche e del risparmio. Nel decreto è prevista "una procedura" per sostenere eventuali crisi di istituti di credito che, come spiegato dal ministro dell'Economia Giulio Tremonti, viene attivata "caso per caso", quando si riterrà necessario farlo. Un meccanismo che era necessario "prevedere per legge" per consentire allo Stato di entrare nel capitale delle banche.

"Non esiste il fondo - ha spiegato il ministro - ma una procedura che consente, caso per caso, di intervenire". Una procedura che prevede anche l'intervento della Banca d'Italia nel valutare la situazione di un istituto. "Ed ogni volta che ci sarà bisogno - ha aggiunto Tremonti - si farà un decreto con la copertura".

In pratica, in caso di ricapitalizzazione delle banche, il Tesoro potrà intervenire comprando azioni privilegiate delle banche stesse senza diritto di voto. Ma non si tratterà di un ritorno a una forma di nazionalizzazione delle banche eventualmente in crisi: il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, ha sottolineato infatti come il Governo "non abbia interesse a entrare nel capitale delle banche, ma se dovesse capitare che le banche registrino una capitalizzazione insufficiente, il capitale verrà fornito dallo Stato". L'ingresso dello Stato - ha puntualizzato ancora Tremonti - sarà "sterile ai fini del potere", senza diritto di voto, e l'apporto di capitale sarà "tempestivo e neutrale".

Bankitalia, da parte sua, per affrontare la crisi finanziaria ha annunciato, per parola del Governatore Mario Draghi, "una misura che renderà più facile, per le imprese e per le banche, fare dei collaterali, ossia dare delle garanzie a fronte di finanziamenti che la stessa Banca d'Italia farà alle banche".

Nel corso della riunione si è espressa la convinzione che allo stato attuale però non ci sia pericolo di crisi per le banche italiane e che l'obiettivo sia comunque quello di proteggere e rassicurare i cittadini: il nostro sistema bancario è "sufficientemente patrimonializzato" e "sufficientemente liquido", ha sottolineato Tremonti, specificando anche che il sistema delle banche italiane "garantisce i risparmiatori nel modo più efficiente in Europa". Lo scopo del decreto è di aggiungere "alle garanzie già presenti la garanzia pubblica, nella convinzione che non serva", ha assicurato inoltre il ministro dell'Economia. "Impediremo che qualsiasi banca fallisca e se c'è dietro lo Stato -dice Tremonti- nessuna banca fallisce". Anche il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, ha sottolineato come in Italia "nessun risparmiatore rischi". Il premier ha invitato gli italiani a "stare sereni, perché da noi ci sono le più forti garanzie" e a quelle "mutualistiche tra le banche" si aggiunge ora "quella del Governo".

Una rassicurazione che è arrivata anche dal governatore della Banca d'Italia, Mario Draghi: "Il sistema bancario italiano -ha dichiarato Draghi- è solido. Ma i riflessi della crisi Usa stanno arrivando anche da noi, e in questa situazione dobbiamo preparare le armi, che si spera di non dover usare. Il decreto si fa per prudenza".

"Questo decreto -ha aggiunto Draghi- fa parte di una serie di risposte che i governi nazionali hanno dato, stanno dando e continueranno a dare: è una risposta che si affianca a quella molto forte data da tutte le banche centrali del mondo, con una riduzione coordinata dei tassi d'interesse e poi, oggi nel pomeriggio, dall'annuncio dato dalla Bce di estendere questa linea di credito alle banche in maniera illimitata, continuativa e a scadenze ben più lunghe del passato".

"Tutto questo ha molta importanza per le nostre banche - ha sottolineato il governatore - perché una delle difficoltà che stanno incontrando è proprio riuscire a finanziarsi, e finanziare quindi le loro imprese a scadenze medie-lunghe, in maniera più efficace di quanto avvenuto negli ultimi mesi". (f.s.)

 

 

I governi non lascino sola la politica monetaria

di Fabio Pammolli*

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8 ottobre 2008

Non bisognava aspettare questo stadio di crisi perché FED e BCE finalmente facessero mosse coordinate con un medesimo obiettivo. I fatti degli ultimi due anni hanno ampiamente dimostrato che il coordinamento della politica monetaria "transatlantica" deve divenire un tassello di base del nuovo ordine mondiale, e non soltanto sopraggiungere come extrema ratio di fronte alle crisi.

Oggi entrambe le banche centrali hanno ridotto il tasso di sconto di 0,5 p.p., la FED portandolo a 1,5 percento, la BCE a 3,75. Di fronte al propagarsi della crisi dei mercati finanziari (per una caduta delle borse mondiali di questa entità si deve tonare indietro al 1929), si è scelto di aumentare la liquidità del sistema, per arginare le situazioni di insolvenza e di fallimento di intermediari e imprese e scongiurare il più possibile ricadute durature sull'economia reale.

Per la BCE si tratta di una inversione di "rotta" rispetto alla linea seguita sinora, che l'ha vista sempre ribadire il suo ruolo istituzionale, a difesa della stabilità monetaria in una fase di inflazione ben al di sopra del target di Maastricht. Ma è impossibile non riconoscere la straordinarietà delle condizioni, perché dal divampare della crisi finanziaria e dal suo propagarsi all'economia reale è possibile che scaturiscano anche effetti negativi sulla stabilità monetaria, con dinamiche che potrebbero assumere sia carattere inflattivo che deflattivo. La BCE, preoccupandosi di arginare la crisi con una scelta espansiva di politica monetaria sta, di fatto, anche tutelando la stabilità monetaria in un senso più ampio, al di là del tasso di inflazione corrente in Eurolandia.

Per la FED, invece, si tratta di una scelta coerente con la politica monetaria condotta negli ultimi anni, che l'ha vista tentare di sostenere l'economia americana, confidando anche nella sua maggior flessibilità rispetto all'Europa, che la rende più reattiva alla stimolazione monetaria e meno propensa a tradurla in soli aumenti dei prezzi. Ma adesso il costo del denaro negli USA è davvero ai minimi e questo, congiuntamente al piano "Paulson" varato dal Congresso, crea condizioni di aumenti ulteriori di una dinamica inflazionistica che in USA è già ai massimi da un ventennio (oltre il 5 per cento). E non si deve dimenticare che l'inflazione USA si traduce in spinte inflazionistiche in tutto il mondo, e che il Dollaro debole che ne deriverebbe potrebbe riavviare la crescita delle quotazioni del greggio.

La situazione rimane ad un livello di altissima criticità. Le due banche centrali hanno fatto la loro parte per evitare rotture irrimediabili nel funzionamento dei mercati e dell'economia reale. Ma da solo il loro intervento non basta, perché la leva monetaria non può andare oltre. Non solo si apre la prospettiva, nell'immediato, di una ondata inflazionistica su scala mondiale, ma anche la stessa ripresa delle economie reali potrebbe rimanere insufficiente o persino non arrivare. In periodi di aspettative negative e di sfiducia generalizzata, la politica monetaria mostra il suo "lato debole", quello dell'asimmetria: è tanto incisiva e rapida quando l'obiettivo è di raffreddare la dinamica dell'economia con scelte restrittive sui tassi e sul credito, quanto impotente a ridarle slancio con abbattimenti del costo del denaro e aperture di credito.

Sarebbe un errore pensare che la risoluzione della crisi possa passare per la sola politica monetaria. I Governi devono assumersi le loro responsabilità sul fronte delle politiche economiche reali, con le riforme per migliorare il funzionamento dei mercati e la produttività. Soprattutto in Europa dove, indipendentemente dalla crisi, la bassa crescita è ormai un fatto strutturale e alcuni Paesi, come l'Italia, si esprimono significativamente al di sotto del loro potenziale. I dati diffusi proprio oggi da EUROSTAT fotografano un PIL in arretramento nel Vecchio Continente, -0,2 per cento il secondo trimestre sul primo del 2008, con l'Italia a -0,3 per cento. Anche i tendenziali suggeriscono allerta: su base annua il PIL di Eurolandia cresce dell'1,4 per cento su dati grezzi e dell'1,7 su dati destagionalizzati, meno rispetto al 2,1 e al 2,3 del trimestre precedente; per l'Italia il tendenziale è addirittura negativo e pari a -0,1 per cento.

La maniera migliore per volgere in positivo la mossa espansiva delle due banche centrali è quella di compiere rapidi ed incisivi progressi sul fronte delle riforme strutturali. E questo vale adesso per imboccare la via di uscita dalla crisi; ma soprattutto vale per il futuro, perché tanto più la leva monetaria potrà essere utilizzata in funzione anticlica, quanto più essa potrà contare su scelte responsabili della politica economica reale .

Restano aperti due grandi temi: da un lato, il coordinamento delle politiche monetarie tra Stati Uniti ed Europa e, dall'altro, il coordinamento della politica monetaria della BCE con la politica economica dei Partner. Chissà come si sarebbe stata gestito questo momento, se tutti si fossero fatto trovare più preparati.

 

 

Borsa, anche Wall Street chiude negativa dopo il crollo europeo. Milano giù con i bancari

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22.07 - I mercati non riescono a liberarsi dalla morsa del panico. La Fed, la Bce e altre banche centrali, in tutto il mondo, hanno tagliato i tassi di interese in un'operazione straordinaria e coordinata per dare fiato al credito. Ma a Wall Street è prevalso, alla fine, il segno negativo anche ieri, per la sesta seduta consecutiva, dopo una giornata contrastata e volatile con gli indici prima in ripresa e poi in ritirata nelle ultime ore di contrattazioni. Il Dow Jones ha perso 189,01 punti (il 2%) chiudendo a 9.258,10, terza chiusura sotto la quota psicologica dei 10.000 punti. In caduta anche lo S&P 500, a meno 1,13% e il Nasdaq (-0,83%). Tra i più venduti ancora una volta i bancari con Bank of America in calo del 7,03% e Citigroup del 4,95. (r.mi.)

20.38 - Quando manca circa un'ora e mezza al termine della giornata di contrattazioni a Wall Street, l'indice Dow Jones guadagna 155,87 punti (+1,65%) a 9.602,98 punti, il Nasdaq sale di 45,94 punti (+2,62%) a 1.800,82 punti, mentre lo S&P 500 avanza di 21,67 punti (+2,18%) a 1.017,90 punti.

Il rialzo americano, poi dimostratosi temporaneo, si è ripercosso nella seduta After Hours a Piazza Affari. Il Mibtel-s ha guadagnato il 2,01% a 17.130 punti mentre il Mib30-s ha segnato un +2,27% a 23.126 punti.

20.02 - Ennesima inversione di rotta alla borsa di New York, i cui indici sono ora in deciso rialzo: il Dow Jones guadagna l'1,16%, lo S&P l'1,55% e il Nasdaq l'1,97%.

19.17 - Si mantiene altalenante la seduta a New York: il Dow Jones è leggermente negativo a quota 9404 (-0,46%), mentre Nasdaq e S&P500 sono attualmente in parità (rispettivamente +0,01 e +0,09)

18.34 - A Piazza Affari l'intero listino è stato sotto pressione, con forti vendite sui bancari, Unicredit e Intesa SanPaolo in particolare. Hanno fatto eccezione pochi titoli soltanto, tra i quali Seat, Mediaset, Finmeccanica, Banco Popolare e Atlantia.

Vendite su banche e assicurazioni. Ancora in rosso Unicredit, sprofondata oggi a quota 2,44 euro (-12,58%). Decisamente più cauta Intesa Sanpaolo (-5,85% a 3,3 euro), Mediobanca (-4,34% a 8,66 euro) e Bpm (-7,57% a 4,39 euro). Hanno tenuto Generali (-0,05% a 21,66 euro) e Fondiaria-Sai (-0,05% a 14,13 euro), a differenza di Unipol (-3,61% a 1,28 euro). Si è poi distinto il Banco Polare (+3,01% 8,85 euro), che ieri aveva rassicurato sulla propria stabilità patrimoniale. Bene anche Mps (+0,6% a 1,68 euro), stabile Mediolanum (-0,03% a 2,95 euro).

Lingotto sotto 7 euro. Negativa Fiat (-5,75% a 6,93 euro) che non è riuscita a mantenere quota 7 euro, toccando un minimo di giornata a 6,7 euro nella prima parte della seduta, quando la decisione delle Banche centrali non era ancora stata resa nota. Nel settore hanno sofferto anche Pininfarina (-4,9% a 4,66 euro), Brembo (-5% a 5,78 euro) e Piaggio (-4,56% a 1,42 euro).

Eni a ritroso. Il titolo del Cane a 6 zampe è tornato ai livelli del 2004, con un calo del 9,71% a 15,27 euro. Difficoltà anche per Saipem (-7,39% a 14,22 euro), Enel (-3,74% a 5,48 euro), A2a (-3,12% a 1,45 euro) ed Edison (-5,42% a 1,04 euro), insieme ad Erg (-4,41% a 9,31 euro) e Saras (-9,78% a 2,41 euro), anche a seguito del calo delle quotazioni del greggio, sceso a quota 88,23 euro.

Telefonici in difficoltà. Male anche Telecom (-8,89% a 0,84 euro), i cui soci, che hanno definito la quota Telco "strategica" si sono detti disponibili a dare sostegno finanziario per il reintegro delle garanzie legate all'andamento del titolo. Vendite anche su Fastweb (-9,23% a 13,98 euro) e

Tiscali (-2,98% a 0,69 euro).

Chi sale e chi scende. In calo L'Espresso (-10,54% a 1,21 euro) e Cir (-13,03% a 0,9 euro). In controtendenza rispetto all'andamento degli indici Finmeccanica (+1,6% a a 14,8 euro), Mariella Burani (+0,27% a 13,37 euro) e Atlantia (+0,37% a 13,55 euro). Sotto pressione Gemina (-18,22% a 0,4 euro) e Impregilo (-12,13% a 2,1 euro), sospesa Italease (-10,99% a 3,28 euro), difficoltà per Tod's (-6,89% a 31,74 euro).

18.12 - Costa 340 miliardi di euro di capitalizzazione bruciata l'ennesima drammatica seduta vissuta dalle Borse europee. Il Dj Stoxx 600, indice che sintetizza l'andamento dei listini del Vecchio Continente, ha ceduto il 6,02 per cento. Le principali Borse europee hanno tutte perso tra i cinque e i sette punti percentuali.

17.55 - Un'altra giornata di passione per i mercati europei: anche il taglio dei tassi dello 0,5% da parte delle principali banche centrali mondiali non è stato sufficiente per ridare fiducia ai mercati finanziari. Lo stesso dicasi per le massicce iniziative governative, che si sono susseguite dopo l'appprovazione da parte del Congresso degli Stati Uniti del piano Paulson. A Milano il Mibtel ha lasciato sul terreno il 5,72% a 16.793 punti, sui minimi da aprile 2003. A Francoforte il Dax ha perso il 5,88%, a Parigi il Cac40 il 6,39%, a Zurigo lo Smi il 5,51%, a Londra il Ftse100 del 5,18 per cento.

La giornata era già cominciata pesantemente in scia al nuovo tonfo di Wall Street (Dow Jones -5,1%) e al crollo senza precedenti della Borsa di Tokyo (-9,38%). I listini europei hanno cercato di ridurre le perdite in concomitanza con l'annuncio, a metà giornata, del taglio dei tassi da parte di Banca centrale europea, Fedral Researve, Banca centrale d'Inghilterra, Svezia, Svizzera e Canada, ma l'effetto positivo è durato poco. Complice anche l'apertura in calo di Wall Street, gli indici sono di nuovo ripiombati in profondo rosso, aggravando ancor di più le perdite sul finale, nonostante una Borsa Usa altalenante.

In Europa le vendite hanno colpito diffusamente tutti i settori. I più colpiti sono stati i minerari, i bancari, i petroliferi, gli assicurativi e i chimici. A Milano Unicredit di nuovo in picchiata, in ribasso del 12,58% a 2,445 euro. A Londra invece in decisa controtendenza Hbos (+25,6%).

17,36 - Il taglio dei tassi non cambia, almeno per oggi, la direzione del mercato. Male le Borse europee, che dopo la notizia della mossa concertata dalle Banche centrali avevano tentato una reazione al giro di boa di metà seduta. Pesante Piazza Affari: Il Mibtel ha lasciato sul campo il 5,72% a 17.812 punti e lo S&P/Mib il 5,71% a 22.274 punti.Unicredit -12 per cento.

17,33 - Seduta in ribasso per il dollaro, che dopo l'intervento coordinato di taglio dei tassi in Usa ed Europa ha perso parte dell'appeal difensivo che lo aveva fatto apprezzare nei giorni scorsi. La divisa unica, sul finire degli scambi europei, vale 1,3659 dollari, in decisa ripresa da 1,3590 di ieri. Le quotazioni sono in deciso recupero rispetto a due giorni fa, quando l'euro aveva raggiunto il minimo dall'agosto 2007 a quota 1,3444 dollari. Il dollaro è in calo anche contro lo yen, a 99,96 da 101,47 di ieri, e contro la sterlina, che vale 1,7511 dollari.

Nei giorni scorsi - raccontano gli operatori - un'enorme afflusso di liquidità in dollari tesa a sostenere il funzionamento dei mercati creditizi ha fornito da propulsore per le quotazioni del biglietto verde: la crisi, il cui epicentro sembra spostarsi ora verso l'Europa, aveva spinto ad acquisti difensivi sul dollaro, visto come un'ancora di salvezza di fronte alla forte instabilità dei mercati che ora sta colpendo con virulenza non solo l'Europa, ma anche diversi paesi emergenti come la Russia.

Oggi l'intervento concertato sui tassi ha cambiato la situazione, riducendo la domanda difensiva di dollari. I trader avvertono che l'attuale fase è ancora molto difficile, e che una riduzione dei tassi è solo una delle tante risposte necessarie ad affrontarla. Intanto, però, la mossa d'emergenza delle banche centrali, anche se non sembra aver aiutato molto le borse, sembra aver restituito un pò di appetito per il rischio, e ciò ha indebolito il dollaro. Intanto il mercato valutario aspetta il G-7 di venerdì a Washington, da cui - secondo un funzionario giapponese citato dalla Bloomberg - potrebbe arrivare un nuovo pacchetto di misure teso a stabilizzare i mercati mondiali.

17,17 - L' Europa affonda sul finale di una giornata al cardiopalma preparandosi ad archiviare una nuova seduta nerissima. Alle 17 traina Amstrtdam a -6,9% inseguita da Parigi a -6,8% nonché da Francoforte a-6,1%. Cedono oltre il 5% le rimanenti. Chi perde meno è Madrid a -5,2%.

17,11 - La giornata di contrattazioni a Wall Street prosegue all'insegna delle fluttuazioni, con gli investitori che tentano di stabilire se il taglio coordinato dei tassi d'interesse deciso della principali banche centrali riuscirà a produrre gli effetti sperati. Trascorsa poco più di un'ora dall'inizio delle contrattazioni a Wall Street, l'indice Dow Jones perde 147,11 punti (-1,56%) a 9.286,38 punti, il Nasdaq scende di 19,90 punti (-1,13%) a 1.734,98 punti, mentre lo S&P 500 arretra di 13,87 punti (-1,39%) a 982,36 punti.

17.09- Brusco scivolone sul finale della seduta per UniCredit. I titoli di Piazza Cordusio, che perdevano circa il 4% fino a un'ora fa, hanno rapidamente allargato le perdite fino a toccare un minimo a 2,4225 euro (-13,3%). UniCredit segna -11,07% a 2,4875 euro a fronte di un S&P/Mib che cede il 6,76%. Consistenti gli scambi (249 milioni di pezzi), superiori alla media di un'intera seduta dell'ultimo mese (226 milioni).

17.07 -Tornano le sospensioni al ribasso sull'S&P/Mib, mentre i listini europei allargano le perdite sulla scia del nuovo calo di Wall Street. Il Mibtel perde il 5,92% e l'S&P/Mib il 6,05%. Profondo rosso anche per Francoforte (-5,7%), Londra (-4,3%) e Parigi (-5,6%). Sull'S&P/Mib sono congelate al ribasso L'Espresso (-11,57%), Intesa SanPaolo (-9,7%), Fastweb

(-9,13%) e Alleanza (-7,84%).

16.53 - Torna a scendere a picco la Borsa valori, con gli indici che perdono oltre il 6%. Il Mibtel è ora sul -6,37%, a 16.677 punti, mentre l'S&P/Mib cede il 6,56%.

Resta in rialzo Banco Popolare (+3%), Intesa arretra dell'8,2%, Unicredit del 6,3%, Eni del 7,2%, Telecom del 6,6%, Fiat del 4,3%.

16.38 - Gli indici di Borsa tornano in calo.

A un'ora dall'inizio degli scambi, in una seduta caratterizzata da fortissima volatilità, il Dow Jones cede lo 0,61%, lo S&P lo 0,21% e il Nasdaq procede invariato.

16.26 - La Borsa di Mosca è rimasta inattiva oggi dopo la sospensione mattutina dei due indici per eccesso di ribasso nelle contrattazioni, nonostante l'annuncio dato ieri dal Cremlino di un credito subordinato di 950 miliardi di rubli (26,7 mld di euro) alle principali banche del Paese. Rts e Micex riapriranno venerdì.

16.11 - La borsa di New York prova a riprendersi mentre valuta se il taglio coordinato dei tassi d'interesse deciso della principali banche centrali riuscirà a produrre gli effetti sperati.

Trascorsa poco più di mezz'ora dall'inizio delle contrattazioni a Wall Street, l'indice Dow Jones guadagna 129,35 punti (+1,37%) a 9.576,46 punti, il Nasdaq sale di 34,40 punti (+1,96%) a 1.789,28 punti, mentre lo S&P 500 avanza di 16,72 punti (+1,68%) a 1.012,72 punti.

15.33 - La borsa di New York apre la giornata di contrattazioni in deciso ribasso: nei primi scambi il Dow Jones cede il 2,23%, lo S&P l'1,84% e il Nasdaq il 2,50 per cento.

15,05 - L'Europa torna a scendere prima dell'apertura di Wall Street, sulla scia dell'inversione dei futures Usa girati negativi dopo la breve fiammata. Alle 15 traina Francoforte a -4,6% seguita da Amstetdam a -4,4% e da Parigi a -4,1%. Cedono oltre il 3% Londra e Zurigo. La meglio tenutá madrid a-2,4%.

15,02 - Perde ulteriormente quota Piazza Affari, che resta indietro rispetto alle altre Piazze europee in attesa dell'avvio di Wall Street. Il Mibtel cede il 4,05% a 17.091 punti e lo S&P/Mib il 4,17% a 22.638 punti. Sotto pressione Unicredit (-5,17% a 2,65 euro) ed Intesa Sanpaolo (-5,56% a 3,3 euro), insieme a Fiat (-4,44%), dopo una lieve permanenza del Lingotto in territorio positivo. Difficoltà per Eni (-3,32% a 16,35 euro) ed Enel (-2,86% a 5,53 euro), mentre resistono in positivo solo Mediaset (+1,83% a 4,11 euro) e Finmeccanica (+0,1% a 14,59 euro), a differenza del Banco Popolare (-2,6% a 8,37 euro), che si è adeguato all'andamento degli altri bancari dopo un iniziale andamento brillante. Bpm cede il 6,62% a 4,44 euro, Mediobanca il 2,53% a 8,83 euro e Generali il 2,63% a 21,1 euro.

14,49 - Le principali Borse europee e tornano di nuovo a perdere oltre il punto percentuale dopo il tentato recupero a seguito del taglio dei tassi da parte delle banche centrali. Gli indici, caratterizzati da un'alta volatilità sembrano ora puntare al ribasso, con Francoforte che cede il 2% e Milano il 3% e i future su Wall Street sono in calo. A Piazza Affari Mediaset riduce di molto i gadagni ma resta la migliore dopo avere toccato i minimi dal collocamento. Forte sofferenza per Telecom Italia. Unicredi da -10% a -4,4 per cento.

14,36 - Proseguono in lieve calo le Borse europee a circa un'ora dalla decisione delle principali banche centrali di tagliare i tassi d'interesse di mezzo punto percentuale e in attesa dell'avvio di Wall Street. L'indice paneuropeo Dj Stoxx 600 segna una lieve flessione dello 0,5%, mentre l'unica piazza finanziaria in rialzo è Londra (+0,4%).

13,52 - Incertezza a Piazza Affari dopo la schiarita in concomitanza con l'annuncio del taglio dei tassi da parte delle banche centrali. Il Mibtel cede l'1,64% a 17.519 punti e lo S&P/Mib l'1,38% a 23.297 punti mentre sono tornati agli scambi i titoli che erano stati fermati al rialzo per uno scostamento eccessivo rispetto al precedente calo. Difficoltà per Telecom (-5,34% a 0,88 euro) e Fastweb (-4,98% a 16,64 euro), mentre Unicredit cede il 2,4% a 2,73 euro e Intesa Sanpaolo il 3,57% a 3,38 euro. Si avvicinano alla parità Enel (-0,23% a 5,68 euro) e Fiat (-0,64% a 7,3 euro), mentre Eni cede l'1,37% a 16,68 euro. In rialzo il Banco Popolare (+2,1% a 8,78 euro) mentre Mediaset (+4,68% a 4,23 euro) si aggiudica la maglia rosa, seguita da Italcementi (+4,09% a 8,09 euro) e Finmeccanica (+1,68% a 14,84 euro).

13,31 - Euro in recupero sul dollaro dopo il taglio dei tassi d'interesse. Al momento la moneta unica guadagna terreno e viene scambiata a 1,3709 dollari.

13,34 - Dura poco l'effetto positivo della mossa attuata oggi da sei banche centrali per il taglio dei tassi. In Europa gli indici ripiegano nuovamente, con Londra in rosso dopo essere passata in territorio positivo. Anche Parigi è tornata a perdere dopo avere toccato la parità. A Milano, al momento la peggiore del lotto, il Mibtel si riporta in ribasso del 3,1%, l'S&P/Mib del 3%. Tra le blue chip pesanti L'Espresso (-7,8%), Tenaris (-6,6%), Fastweb (-6%), Impregilo (-6%), Telecom (-5,8%). Ben acquistati invece Italcementi (+3,8%), Mediaset (+3,7%) e Banco Popolare (+2,8%).

 

 

 

 

 

 

 

 

 

2008-10-07

Depositi bancari: i Governi Ue garantiscono fino a 50mila euro

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7 ottobre 2008

A Lussemburgo i ministri delle Finanze dell'Unione europea hanno raggiunto un'intesa per alzare da 20 mila a 50 mila euro l'ammontare garantito dallo Stato sui conti correnti bancari in caso di fallimento di un istituto di credito: la discussione è stata articolata si era partiti da 100mila euro per scendere a 50 mila.

I 27 paesi dell'Unione europea si dicono "pronti ad adottare tutte le misure necessarie per assicurare" la stabilità del sistema finanziario e bancario. La ricapitalizzazione pubblica delle banche deve essere realizzata sulla base di principi comuni, la liquidità delsistema finanziario dovrà essere garantita da tutte le autorità, l'intervento pubblico deve essere deciso a livello nazionale e gli Stati Ue devono restare in contatto ogni giorno per garantire il necessario coordinamento.

Il ministro dell'Economia francese Christine Lagarde, durante la conferenza stampa della presidenza dell'Ecofin al termine del vertice, ha dichiarato: "Abbiamo riaffermato la nostra determinazione ad assicurare la solidità e la stabilità del sistema bancario - ha detto - Siamo pronti a adottare tutte le misure necessarie per assicurare questo obiettivo". Dall'Ecofin importante Christine Lagarde ha annunciato anche che verranno cambiate le regole del mark-to-market con efficacia dal terzo trimestre di quest'anno.

Le attuali procedure introdotte con i principi Ias, impongono alle società, banche comprese, di valutare gli asset (disponibili per la vendita; posseduti per finalità di trading) al "fair value", che può essere il prezzo di mercato o, in assenza di una quotazione di mercato, può essere determinato con un algoritmo che ne approssimi il prezzo al probabile valore di realizzo. La Lagarde non è entrata nei dettagli, ma la misura dovrebbe ridurre la volalità nelle valutazioni degli asset e probabilmente aiutare i conti delle banche nel terzo trimestre.

 

Borsa, tonfo finale a New York:

S&P500 -5,74%, Nasdaq -5,8%

di Roberta Miraglia

Un'altra giornata orribile per Wall Street nonostante l'intervento della Fed sui commercial papers, nonostante la promessa di imminenti tagli dei tassi da parte di Ben Bernanke. Dopo un timido avvio in ripresa, i mercati hanno invertito la tendenza e segnato un nuovo record negativo, con l'indice Standard&Poor's 500 al minimo da cinque anni, in calo del 5,74% a quota 996,23. Tonfo anche per il Dow Jones, al secondo giorno consecutivo sotto la soglia psicologica dei 10.000 punti. Ieri sera ha lasciato sul terreno 508 punti – a 9.447,11 - perdendo il 5,11 per cento. Male, infine, il Nasdaq (-5,80%) a 1.754,88). In profondo rosso i bancari: Bank of America ha perso il 26,23% dopo aver annunciato un dimezzamento dei dividendi; Citgroup il 12,98 per cento. Scivolone anche per Ford (-20,87%) mentre ha segnato un aumento dell'8,51% il titolo di Amd, l'azienda californiana di chip che ha annunciato l'accordo da 8 miliardi di dollari cobn un fondo sovrano arabo.

 

Seduta all'insegna della volatilità per le Borse europee che hanno chiuso contrastate all'indomani del lunedì nerissimo dei mercati. Positivi il Cac40 di Parigi, il Ftse100 di Londra e l'Ibex di Amsterdam, che hanno messo a segno rialzi dello 0,55%, dello 0,35% e dell'1,27%. Negative invece Francoforte, con il Dax in calo dell'1,12% e Amsterdam (Aex -1%).

Il Mibtel e l'S&P/Mib, che avevano ripreso slancio dopo l'annuncio da parte della Federal Reserve dell'intervento sui commercial paper, hanno poi segnato in chiusura rispettivamente -0,91% e -0,65% trainati al ribasso da Impregilo (-9,64% a 2,39 euro), Bpm (-12,96% a 4,75 euro) e Telecom (-2,39% a 0,93 euro). Pesanti Unicredit (-4,02% a 2,79 euro) penalizzata dal downgrade di Moody's, e Fiat (-6,79% a 7,35 euro) mentre è balzata Tenaris (+8,68% a 11,5 euro). Tra i titoli positivi nel paniere principale Enel ha guadagnato il 2,48%, Eni l'1,76% e Stm l'1,44%. Positive anche Geox (+0,86%), Fonsai (+0,55%) e Luxottica (+0,53%).

Euribor a tre mesi ai massimi dal 1994. Rate dei mutui sempre più care: i tassi interbancari toccano i nuovi massimi sulla scia della crisi che ha travolto i mercati finanziari. L'Euribor a tre mesi vola al 5,37%, il livello più alto dal1994. L'equivalente a una settimana tocca invece i massimi da sette anni al 4,98% mentre quello a sei mesi registra un nuovo picco, il più consistente negli ultimi 14 anni, al 5,43 per cento.

 

 

La Fed lancia un nuovo piano per agevolare i finanziamenti alle imprese

La Federal Reserve americana ha annunciato di aver creato, con il favore del ministero del Tesoro, un organismo per acquistare sul mercato commercial paper, strumenti finanziari molto utilizzati negli Usa per i finanziamenti a breve. Il tentativo è quello di creare una nuovo rete di protezione per l'alta finanza e sbloccare il mercato del credito a breve. Negli ultimi tempi infatti, spiega la Federal Researve, i fondi monetari si sono dimostrati molto riluttanti a trattare commercial paper, fondamentali per garantire liquidità nelle operazioni a un giorno.

La mossa della banca centrale statunitense cerca di provocare una reazione ad una fase particolarmente difficile relativamente all' accesso al credito da parte delle aziende (che sono solite appunto finanziarsi attraverso commercial paper). L' operazione consisterà nell' erogazione da parte della Fed di prestiti alla società-veicolo al tasso misurato dai Fed Funds. A sua volta questa società acquisterà appunto le cambiali commerciali, ad un tasso che sarà commisurato all'andamento dei tassi "overnight" (cioè sul brevissimo termine) e a tre mesi. La Fed ha precisato inoltre che i titoli oggetto di acquisto dovranno avere un rating pari ad almeno A1/P1/F1.

La mossa della Fed di intervenire sul mercato dei commercial paper per rilanciare il mercato dei finanziamenti alle imprese ha alimentato gli acquisti sulle Borse europee (alle 15.30 Parigi guadagna il 3,06, Francoforte l'1,30%, Londra il 2,63%, mentre a Milano Mibtel e S&p/Mib crescono rispettivamente dell'1,79% e del 2,38%).

Fuld accusa: "Molti sapevano, Lehman ha pagato per tutti"

di Alberto Annicchiarico

Sia la Federal Reserve che la Sec, la Consob americana, sapevano ed erano state sempre tenute al corrente della situazione critica in cui versava Lehman Brothers, crollata sotto l'attacco di voci incontrollate, regole inadeguate e la reazione troppo lenta dei regolatori del mercato. "Anche io, per parte mia, avevo detto di essere convinto che il peggio dell'impatto della crisi fosse alle nostre spalle: con il senno di poi dico adesso che mi sbagliavo, ma aggiungo che con me hanno sbagliato molti altri".

Lunedì 6 settembre, nella prima uscita pubblica dal 10 settembre, cinque giorni prima che la ex quarta banca d'investimenti di Wall Street, formalizzasse la procedura di bancarotta, l'ex ceo di Lehman, Richard Fuld, 62 anni, ha raccontato la sua verità pur sotto il tiro incrociato dei deputati che lo hanno messo in difficoltà rinfacciandogli i guadagni multimilionari.

Il manager ha ammesso i propri errori di valutazione, ma non ha risparmiato un'analisi impietosa dei comportamenti del sistema di regolamentazione dei mercati. "Questa è una crisi che investe l'intera economia globale - ha detto Fuld nella sua testimonianza alla Camera dei Rappresentanti, davanti al Committee on oversight and Government reform (la Commissione sul controllo del Governo), dove anche l'economista italiano Luigi Zingales ha offerto il suo contributo - e nessuno ha capito per tempo la magnitudo di questi problemi, né fino a che punto il deterioramento dei degli asset legati ai mutui avrebbe sparso il contagio".

Nessuno ha capito in tempo utile, attacca Fuld. A cominciare, ad esempio, dal presidente delle Federal reserve, Ben Bernanke. Nel suo intervento l'ex ceo di Lehman ha ricordato le parole pronunciate da Bernanke ad aprile 2006, e poi l'anno dopo in marzo. Sempre rassicuranti sull'evoluzione della crisi dei mutui subprime. Ma anche il segretario al Tesoro, Hank Paulson, a giugno 2007, affermava: la crisi dei mercati dei mutui "non influenzerà negativamente l'economia nel suo complesso".

E non solo. Nella sua memoria Fuld ha sottolineato che la sua banca è finita nel tritatutto delle indiscrezioni di stampa che, a suo dire, hanno mandato all'aria la possibile intesa con Korea Development Bank. I titoli dei giornali hanno fatto precipitare le cose anche sulla gestione delle notizie sui conti trimestrali e hanno generato una fuga degli investitori "ingiustificata". Tutto questo quando, nelle fasi più drammatiche, "i regolatori sapevano tutto delle nostre mosse, di come stavamo agendo, ad esempio, per diminuire la leva e rafforzare i nostri livelli di capitale. Erano al corrente di tutto poprio nel momento in cui accadeva".

Eppure, ha insistito Fuld, non c'è stato alcun bailout, nessun salvagente, alcun salvataggio in extremis per Lehman. "Alcuni cambiamenti, come l'ammorbidimento dei requisiti sui collaterali in ordine all'ottenimento di maggiore liquidità" da parte della Fed, sono arrivati troppo tardi per salvare Lehman. Al punto che alla banca che lui guidava non è stato concesso, alla fine, di trasformarsi in istituto commerciale, come consentito dalla Fed alle rivali di sempre Goldman Sachs (già guidata da Paulson in persona) e Morgan Stanley.

Il protagonista numero uno del rovinoso crollo da 630 miliardi di dollari, che ha accelelerato la crisi delle banche e dei mercati in tutto il mondo - così come la stiamo vivendo in queste ore - ha concluso mettendo sul banco degli imputati le vendite allo scoperto naked ("sono un invito alla manipolazione del mercato") e sostenendo la necessità di "un'unico pacchetto regole trasparenti e uguali per tutti", condizione essenziale per un mercato "corretto e ordinato".

 

Dieci consigli per il risparmio garantito

di Marco lo Conte

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7 ottobre 2008

1

I conti bancari sono garantiti?

Sì: il Fondo interbancario di tutela dei depositi (Fitd) garantisce i conti bancari fino a 103.291,38 euro per depositario. La somma riguarda ciascun cliente e, se si hanno conti su più banche, ciascuna banca. Il limite invece resta a 103mila euro totali se si hanno più conti nella stessa banca. Per i conti contestati, la garanzia vale per ciascun cointestatario: se moglie e marito hanno un conto in comune la garanzia sale a oltre 206mila euro.

2

Queste garanzie valgono anche per i conti online?

Che siano online o in una filiale bancaria, i conti correnti presentano le stesse garanzie: fino a 103.291,38 euro per depositario, nelle stesse forme e modalità valide per i conti correnti "tradizionali".

3

La garanzia dei conti correnti bancari si estende anche a eventuali conti correnti cifrati?

I conti correnti cifrati sono garantiti alla stessa stregua degli altri, purché il titolare dimostri, documenti alla mano, di esserne il legittimo proprietario.

4

E i libretti postali?

I libretti postali sono garantiti dalla Cassa Depositi e Prestiti, una società per azioni controllata per il 70% dallo Stato attraverso il Tesoro e per la restante parte da fondazioni, soprattutto bancarie. Il loro livello di garanzia è dunque del tutto assimilabile a quello offerto dai titoli di Stato italiani.

5

Gli assegni circolari sono sicuri?

Sì, anch'essi sono garantiti dal Fondo interbancario di tutela dei depositi per gli stessi ammontari indicati per il conto corrente bancario. Ogni istituto che emette gli assegni circolari deve depositare una cauzione presso la Banca centrale proporzionata all'ammontare dei titoli emessi.

6

Posso stare tranquillo per i miei certificati di deposito?

Certo, il Fondo interbancario di tutela dei depositi garantisce anche quelli ma solo se nominativi, non al portatore, per gli stessi controvalori indicati per i conti correnti bancari.

7

Chi garantisce il conto titoli?

Questo strumento è simile a una cassetta di sicurezza: custodisce azioni, bond e altri strumenti di investimento di proprietà del risparmiatore. È quindi separato dal patrimonio della banca: in caso di liquidazione di questa, i titoli verrebbero riconsegnati al risparmiatore.

8

Sono sicuri i titoli di Stato?

È lo Stato che garantisce i Buoni ordinari del Tesoro e gli altri titoli pubblici come CTz, CcT o BTp e si impegna a restituire a chi li sottoscrive, a scadenze prestabilite, la somma investita oltre a un interesse che varia in base alle condizioni del titolo e alle oscillazioni del mercato.

9

Qual è la situazione per i fondi comuni?

I fondi comuni, così come la loro versione quotata – gli Etf –, sono organismi di investimento collettivo del risparmio, prodotti da società di gestione del risparmio (Sgr) spesso controllate da istituti di credito ma autonome. Gli attivi sono custoditi da una banca depositaria. In caso di liquidazione della banca i patrimoni dei fondi comuni e degli Etf non sono interessati dalla liquidazione ma restano di proprietà del risparmiatore e gli vengono restituiti. Ovviamente l'andamento del mercato influenza il valore delle quote, che può salire o scendere.

10

E per i fondi pensione?

Come i fondi comuni, anche i fondi pensione hanno un patrimonio separato da quello delle società che li gestiscono e quindi non sono coinvolti da una liquidazione di queste. Come per i fondi, però, il valore delle quote varia in funzione dei mercati.

 

 

 

 

 

 

 

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